Se sei alla ricerca di un posto diverso dal solito in cui portare i bambini devi assolutamente fermarti a leggere questo articolo. Ti porto alla scoperta di un parco a dir poco paradisiaco. Si tratta di Heller Garden, un giardino botanico che sorge sopra al lago di Garda, precisamente nel comune di Gardone Riviera, a pochi passi dal celebre Vittoriale di Gabriele d’Annunzio (Vittoriale degli italiani). Costruito su un territorio di 10.000 mq posto su un declivio del monte Lavino, è un giardino pieno di sentieri che nascondono atmosfere sorprendenti.

Si trova qui:
VIA ROMA 2 - GARDONE RIVIERA (BS) ITALY
L’ingresso del giardino Heller

Una gita tra arte e natura

La visita all’Heller Garden offre una gita completamente outdoor lungo un percorso che s’inoltra in una natura a noi certamente inconsetua poiché costituita da oltre 3.000 specie botaniche provenienti da ogni parte del mondo. Un complesso ecologico ricreato con cura e suddiviso in zone che rappresentano gli ambienti originali delle piante. Si possono leggere, nel tragitto indicato sopra la mappa, le suggestive ripartizioni territoriali: gli habitat richiamano l’Indocina, l’America centrale, il Sud Africa, la Savana africana e altre ancora.

Dunque, tra una passeggiata e l’altra ci si ferma, ci si accuccia e ci si china per osservare fiori variopinti, petali che sembrano fatti di stoffa e foglie che si arricciano su loro stesse come fossero chiocciole; per meravigliarsi degli alberi così diversi tra loro e per scoprire la fauna presente nei laghetti disposti lungo l’itinerario. Si sale e si scende continuamente, tra ponticelli, rocce e gradini che portano sulla cima di piccole vedette dalle quali si può ammirare anche il grande lago che si estende nel panorama.

Panorama sul Lago di Garda

Considerando la camminata e le soste, il percorso dura circa un’oretta. Ma non si limita alla sola scoperta delle varietà di piante mondiali. Il giardino, così com’è stato realizzato, crea un sorprendente incontro tra arte e natura. Durante la visita si possono ammirare le installazioni di numerosi artisti. Il primo ad accogliere i turisti è Keith Haring, presente anche nella grafica del parco. Una radiante statua rossa, “Dog”, è posizionata proprio a pochi metri dall’ingresso. Roy Lichtenstein, Auguste Rodin, Fernand Leger, Joan Mirò, Rudolph Hirt, Mariano Fuga sono altri nomi di artisti presente nel giardino, oltre all’artista e cantante austriaco André Heller dal quale prende il nome. Alcune statue si animano con precisi meccanismi, getti di acqua vaporizzata, fontane, cascate e sbuffi; l’impressione è quella di essere entrati all’improvviso in un ambiente meraviglioso: un luogo davvero ideale per far scaturire lo stupore dei bambini.

Il “Dog” rosso di Keith Haring

Visitare il parco con i bambini

Ho visitato il parco il giorno di Pasqua insieme alla mia famiglia allargata ma, questa volta, dimezzata (i miei figli erano con il loro papà, ho fatto loro giurin giuretto che li avrei presto portati). Heller Garden appare come un luogo fatato o, a detta della bambina del mio compagno, il posto dell’avventura. Prima di iniziare la visita ci siamo fermati per un veloce pranzo da Pablo, il ristorante – pizzeria che si trova di fronte al parco. Dopodiché, eccoci all’ingresso.

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C’è un biglietto da acquistare con tariffa ridotta per i bambini e per i gruppi al di sopra delle 15 persone. Abbiamo storto un po’ il naso perché non ci aspettavamo di dover pagare; poi, durante la visita abbiamo compreso come la gestione del parco dovesse richiedere una continua opera di manutenzione e intervento. Motivi che giustificano pienamente il ticket d’ingresso.

La camminata è adatta ai bambini. In alcuni punti i sentieri sono stretti, in altri vi sono gradini che portano a piccoli rilievi artificiali (alti un paio di metri), è per questo necessario rimanere sempre insieme a loro, soprattutto se sotto i cinque anni di età, per evitare che salgano in cima da soli. Le piante sono segnalate da una serie di numeri dipinti su grossi massi che si trovano ai loro piedi e che rimandano al nome della specie riportato sul retro della mappa (questa viene distribuita all’ingresso). Le opere e le zone, invece, sono indicate dalle lettere dipinte in rosso. Nella parte alta del parco che un chiosco e la toilette.

È un luogo altamente interessante per i piccoli poiché capace di suscitare in loro un sincero stupore. In ogni angolo c’è qualcosa da scoprire e da conoscere. È certamente un posto in cui fare educazione in natura. Si dovrà probabilmente frenare l’irruenza dei bambini e comunicargli l’importanza del rispetto verso gli abitanti del giardino. Ecco le poche regole da rispettare durante l’itinerario:

  • È vietato strappare foglie, fiori e piante.
  • È vietato calpestare le aiuole.
  • È vietato gettare oggetti e cibo nei laghetti (o tuffarsi dentro!).
  • Bisogna usare i cestini per buttare i propri rifiuti.
  • È altamente consigliato cercare i nomi delle piante e delle opere d’arte sul retro della mappa.

Il lago Malo e carpe

Ti consiglio di vestire i bambini in modo comodo e con un paio di scarpe da ginnastica. Tenendo a portata di mano una macchina fotografica o un cellulare si potrà giocare a essere dei reporter naturalistici. C’è davvero molto da fotografare!

Puoi organizzare la gita da marzo a ottobre, in questo periodo il giardino è aperto tutti i giorni.

IL GIARDINO È APERTO DA MARZO A OTTOBRE TUTTI I GIORNI DALLE 9 ALLE 19
Le tariffe d'ingresso che abbiamo trovato noi nel 2023
ADULTI: 12 €
BAMBINI: 5 €
GRUPPI: 11 €
Sito ufficiale del giardino

Storia del Giardino Botanico A. Hruska

Siamo all’inizio del ‘900. Arturo Hruska era un dentista austriaco, oltre che medito e botanico. Aveva studiato in diversi paesi, tra cui ltalia e fu il primo a descrivere ed esporre una terapia per la paradontite. Nel 1901 si recò a curare i denti dell’ultimo zar russo ed ebbe il permesso di rimanere a San Pietroburgo per esercitare la professione. Hruska decise invece di far ritorno in Italia. Era rimasto colpito dalla bellezza del lago di Garda e aveva iniziato a trasformare un vigneto abbandonato di 10.000 mq nel giardino botanico descritto qui sopra.

Nel 1988, l’artista multimediale André Heller riscoprì questo posto ormai trascurato e decise di continuare il lavoro iniziato dal medico austriaco, acquistando il terreno e la villa annessa. Oggi, i nuovi proprietari sono Jovanka e Hans Porsche che, insieme ad André Heller, continuano a proteggere, curare e rinnovare questo patrimonio naturalistico.

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