Tra le fattorie aperte al pubblico in cui mi piace portare i miei figli, ce n’è una davvero speciale alle porte di Torino. Quando siamo da queste parti, in visita ai nonni, ci torniamo con piacere, anche solo per gustare il loro gelato, completamente autoprodotto.

La possibilità di entrare in fattoria è, per i bambini, un’esperienza straordinaria, sia nel senso di “fantastico”, sia di “eccezionale”. In effetti per quelli che, come i miei, vivono in città, cresce lo stupore ogni volta che si trovano a contatto con la natura. Durante le loro giornate, degli amati animali possono sperimentarne soltanto la versione di carta o, peggio ancora, di… schermo. Lasciamo stare poi i giochi a pile che ne riproducono i versi. L’inutilità dell’inutilità. Dunque, ogni volta che possiamo, sfruttiamo l’opportunità di entrare in una fattoria per vedere la versione reale delle mucche, delle caprette e dei loro amici. Tra Piemonte e Lombardia ho trovate diverse cascine che ti tolgono, per qualche ora, la città dai piedi. In alcune di queste spesso ci torno anche solo per comprare i loro prodotti.

fattoria
In fattoria nel 2013

Vi racconto, in particolare, della fattoria di Pianezza (Soc. Agr. DELLERBA S.S., Via grange, 44 – Pianezza TO) perché, oltre alla vendita di un gelato genuino e al percorso per visitare gli animali (sono tantissimi), i proprietari hanno messo a disposizione alcuni spazi attrezzati per il gioco dei bambini. Uno di questi è, a dir poco, sensazionale. Si tratta della Piscina di Fieno, un luogo ampio dove sono state sistemate le balle di fieno per formare una grande vasca in cui saltare, correre, sprofondare… insomma, fare esplodere il movimento del bambino. Come si legge dal sito, l’attività proposta è nata dall’idea di un maestra in visita alla fattoria con i suoi allievi. I proprietari l’hanno realizzata e s’impegnano a sostituire il fieno settimanalmente. Ai bambini non resta che divertirsi. Un’idea che mi ha davvero colpito e che ha ragione di esistere anche sotto diversi aspetti pedagogici e che, magari, potrebbe essere estesa ad altre realtà.

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Ho sempre pensato a quanto mi sarebbe piaciuto che ci fossero luoghi simili all’interno delle strutture per l’infanzia in cui lavoro. Certo, la gestione non sarebbe per nulla semplice. La lontananza dalla campagna, la difficoltà del reperire e sostituire il fieno e il fatto che ci sarebbero bambini che manifesterebbero reazioni allergiche (ed è molto probabile che questo accada proprio a causa del vivere così distaccati dai contesti naturali) non sono difficoltà da poco. Eppure, neanche i benefici e la libertà data sono da sottovalutare. Di realtà simili, pensate appunto come esperienze pedagogiche, per fortuna ne esistono. Si rifanno soprattutto agli atelier della fisioterapista tedesca Ute Strub. Si tratta degli Strandgut berlinesi, i quali prevedono una stanza della sabbia, dove esercitare la manualità fine, e una stanza della paglia, per le abilità grosso-motorie. L’unica regola consiste nel divieto di portare la sabbia nella stanza della paglia e viceversa. L’obiettivo principale, valido anche per le persone in riabilitazione e gli anziani (l’esperienza è nata in ambito terapeutico), è quello di poter giocare in totale libertà, di provare gioia e il piacere di sperimentare il gioco fine a se stesso.

Collezione Summer22 Kids  -OVS

La formazione di Ute Strub è influenzata dal pensiero di due grandi pioniere dell’osservazione del bambino. Queste sono Elfriede Hengstenberg, fisioterapista e pedagogista, ed Emmi Pikler, pediatra ungherese nota per i suoi studi sullo sviluppo autonomo del bambino. Conoscere queste autrici, leggere le loro ricerche e gli studi, diventa una vera rivoluzione per chi si occupa d’infanzia. Per questo motivo, quando vedo i miei figli, insieme a tanti altri bambini, giocare nella piscina di fieno e osservo quanta felicità c’è nei loro volti, non posso che pensare a questo: come avevano ragione!

La Fattoria del gelato, sito ufficiale
Ute Strub in Edufrog

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