Sono la mamma di un bambino di tre mesi il prossimo 24 maggio. Il mio bimbo si addormenta sempre al seno per le nanne diurne e con il ciuccio per la nanna serale. Ho letto che bisogna insegnare al bimbo ad addormentarsi da solo e mi sembra giusto.
Come si fa? Si incomincia da quando?

Inizio con il porti questa domanda: Perché il tuo bambino dovrebbe accettare di dormire da solo in un periodo della vita nel quale la mamma rappresenta tutto il suo mondo? Mary Ainsworth affermava: «Attenzioni calorose e sensibili non creano dipendenza, lasciano liberi e consentono l’autonomia.»

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Facciamo ora un breve viaggio in quella che è la natura dell’essere umano quando non è condizionata dalle credenze culturali. Alla nascita, il volume del nostro cervello è pari ad appena un quarto di quello che avremo in età adulta. Questa caratteristica è data dalla nostra struttura fisica e, in particolar modo, dalla conformazione del bacino umano che non permetterebbe il parto in condizioni diverse.
La prematurità neurologica rende il neonato dipendente dalle cure genitoriali, le quali, oltre a garantirgli il nutrimento, gli offrono una particolare relazione affettiva, altrettanto necessaria per il suo benessere. Il legame di attaccamento si realizza fin dai primi giorni attraverso le risposte di cura e di affetto che i genitori danno al loro bambino, in un contesto caratterizzato da vicinanza e contatto.

addormentamento bambino seno o ciuccio

Per questo motivo, considerare la dipendenza del bambino piccolo in termini negativi è, come scrisse lo psicologo John Bowlby: «un sorprendente errore di giudizio».

In effetti si tratta di una credenza che si è diffusa nella nostra società frettolosa, dove si vorrebbero bambini indipendenti dalle cure materne fin dai primi mesi di vita: “devi iniziare subito a farlo dormire da solo, così si abitua”, si suggerisce comunemente alla neo-mamma.

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Nella pancia il bambino era confortato dal calore del tuo corpo, giorno e notte. Adesso è immerso in un mondo tutto nuovo e ha sicuramente bisogno di ritrovare quella sensazione, di starti vicino, di ascoltare il tuo respiro, il ritmo del tuo cuore e la tua voce, di sentire il tuo profumo e di poter contare nel rassicurante contenimento delle tue braccia.

Non temere di “abbondare” nelle coccole con il tuo bambino poiché gli serviranno per crescere fiducioso e sereno. Puoi imparare molto di più da lui che dalle letture e dai consigli esterni, sarà infatti tuo figlio a confermarti il suo stato di benessere.

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Ricorda che…

  • La necessità di poter contare sul legame affettivo e la spinta all’autonomia sono entrambe caratteristiche innate e presenti in ogni bambino. I piccoli sono quindi capaci di crescere e conquistare l’indipendenza ma è nostro dovere rispettare i loro tempi di maturazione, sicuramente più lunghi di quanto a volte pretendiamo.
    Scrive il pediatra T. Berry Brazelton: «É anche vero però che pochissime persone arrivano al liceo succhiandosi ancora il pollice o il succhiotto! I bambini che mantengono queste abitudini fino all’età della scuola materna o anche alle classi successive sono quelli in cui l’abitudine è stata consolidata dalle intromissioni dei genitori. Se si vuole innescare un atteggiamento ostinato in un bambino basta provare a contrastarlo nel momento in cui richiede attenzione. E questo risulta vero anche per molte altre “abitudini” che sarebbero transitorie se gli adulti non provassero a bloccare».
  • Il tuo bambino è ancora molto piccolo, per lui non esistono nanne notturne o nanne diurne, in quanto il ritmo sonno-veglia si modifica gradualmente durante la crescita. È invece importante che non debba rinunciare alle poppate notturne: è stato dimostrato infatti come la prolattina (l’ormone del latte) aumenti proprio durante la notte, fornendo un considerevole apporto di nutrimento al piccolo.

Il riflesso di suzione è un comportamento innato e indispensabile al neonato per nutrirsi. Come sai, esiste anche la suzione non nutritiva che il bambino sviluppa per auto-consolarsi, cioè per ritrovare da sé quel senso di benessere e di conforto. Dunque, anche senza il ciuccio o il seno per addormentarsi, il bimbo cercherà di soddisfare questa necessità perfezionando il personale metodo di consolazione. Si eserciterà a lungo e con impegno per portare il pollice o la manina alla bocca, afferrare un lembo del lenzuolino, una pezza da succhiare, e così via. Queste attività non andrebbero viste come “cattive abitudini” ma come la straordinaria competenza dei bambini nel gestire il proprio benessere: ecco il vero significato di autonomia!

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La ricerca di consolazione deve essere comunque vissuta in uno stato di frustrazione lieve, il bambino deve poterla affrontare serenamente e in maniera attiva. Quando invece mostra eccessiva agitazione e irrequietezza significa che ha bisogno del tuo aiuto.

  • È necessario vivere questo periodo con serenità ed accettare il fatto che ci vorranno sicuramente molto di più di tre mesi per staccarti dal tuo bambino. Inoltre, la consolazione pre-addormentamento è quasi sempre quella che per ultima viene abbandonata dai piccoli, sia per quanto riguarda il ciuccio sia per l’allattamento. Ciò dimostra come la suzione sia per loro “puro relax” e agevola il lasciarsi andare e l’abbandonarsi al sonno.
  • Non educhiamo i bambini alla solitudine: «Il neonato da solo non esiste, esiste il neonato insieme a qualcun altro» (D. Winnicott).
Se desideri approfondire ecco alcune letture fondate sulla ricerca scientifica e sull'esperienza in ambito infantile:
T. Berry Brazelton, Il bambino da 0 a 3 anni. Guida allo sviluppo fisico, emotivo e comportamentale del bambino, Rizzoli, 2008.
James J. McKenna, Di notte con tuo figlio. La condivisione del sonno in famiglia, Il Leone Verde, 2011.
Leche League, L’arte dell’allattamento materno, ed. Da mamma a mamma, 2011.