Città del Messico. La casa dalle mura azzurre ha la porta socchiusa. È lei stessa, resa voce narrante dall’autrice Chiara Lossani, che invita il lettore a entrare. Ti parlerò di questa artista piena di passioni, dice al lettore.
La Casa Azul, ora museo, è stata l’abitazione principale dell’artista, testimone dei giorni gravi e di quelli lieti. È proprio come uno di quei grandi cassetti del comò della nonna, quelli foderati di carta giallina. È il cassetto dei ricordi, degli odori e delle voci. È il contenitore di una biografia, quella di Frida. La vita personale e quella artistica di Frida s’intrecciano così profondamente da influenzarsi costantemente. È impossibile non restare affascinati dalle sue opere e disarmati davanti alle sue vicende. È impossibile non chiedersi se ci sarebbe stata la stessa Frida senza quel terribile incidente che ha segnato la sua nascita artistica e la sua continua sfida alla Pelona, la morte. È impossibile non amare il suo modo di essere così autentico, profondo e passionale.


Certo è stata una donna insolita; forte e caparbia fin dalla nascita. I genitori, chiamandola Frida, che significa “pace”, scelsero, per ironia della sorte, un nome all’antitesi del suo essere. In questo splendido albo, Chiara Lossani ripercorre il mezzo secolo di vita dell’artista, costruendo un racconto adatto ad essere inteso dai bambini (età di lettura consigliata +7), ricco di notizie e di riferimenti. Una narrazione che apre la strada ai successivi approfondimenti.
L’illustratore veneto Michelangelo Rossato ha scelto per illustrare Frida, la tecnica del collage. Utilizza le tonalità della carta e della matita, inserendo nelle tavole numerosi richiami alle opere d’arte dell’artista messicana. In una bella intervista per Ubik (Mirano), l’illustratore afferma:
Con Frida sono partito per il Messico e ho cercato anche di restituire una Frida diversa, ad esempio, dalla Frida illustrata in altri libri in cui vediamo il suo aspetto molto colorato, gioioso. Invece in questo libro ho cercato di raccontare anche il volto più malinconico e drammatico della sua vita, forse tirandone fuori più l’aspetto umano.


Una suggestione ben riuscita. Sfogliando le pagine del libro mi tornano in mente le corrispondenze di Frida, le sue amicizie epistolari, le fotografie, insomma, la sua intera vita. E come diceva sempre Frida: “Viva la vida”. Qui sotto il booktrailer dell’albo.