La rassegna libresca di questa sera (ogni tanto salta ma solo per poco) sarà molto breve, giusto qualche riga prima della buona notte. Ho ripescato un libro prezioso, assolutamente da non perdere. Oltre a essere una lettura super spassosa è anche un pezzo da collezione, ti spiego perché.

Si tratta del primo libro scritto e illustrato da David McKee (anche se in fonti diverse ho trovato come prima pubblicazione il racconto Bronto’s wings, dunque resta il dubbio). Se il nome di questo autore non ti dice nulla, provo con quest’altro: Elmer! Esatto, proprio lui, il simpatico elefante variopinto divenuto emblema della diversità e dell’essere se stessi (ne aveno parlato qui).

David McKee è stato un noto scrittore e illustratore per bambini conosciuto per i suoi racconti gentili, giocosi e perspicaci attraverso i quali è riuscito a rendere le tematiche sociali accessibili ai piccoli lettori.

La casa editrice Lapis ha pubblicato, nel mese di maggio del 2017, l’edizione speciale di questo racconto che ha (probabilmente) segnato l’esordio dello scrittore inglese. Nel riproporlo al pubblico di affezionati ha mantenuto il formato e le illustrazioni fedeli agli originali, quelli della prima edizione del 1964. Il racconto del tucano viaggiatore si porta dietro un effetto wow realizzato dal gioco di parole che nasce dallo stesso nome dell’animale esotico. Il senso è riuscito anche nella traduzione italiana dove sono state trascritte e tradotte al lettore le parole inglesi “two can“. Il titolo originale è infatti “Two can Toucan”, parole diverse seppure pronunciate allo stesso modo. Lascio però non rivelata la sorpresa di questo gioco semantico così che potrai scoprirla quando leggerai il racconto ai bambini.

David McKee crea soggetti facilmente riconoscibili dai bambini, usa colori decisi, esplosivi e gioca spesso con le monocromie. Oltre a essere illustratore è stato anche un pittore affermato, influenzato, come egli stesso ha dichiarato, da artisti come Paul Klee, Saul Steinberg, André François, Fauves e Matisse. Molti dei suoi libri sono stati tradotti in più di 20 lingue mantenendo la genialità del messaggio da lui voluto nel racconto in lingua originale.

Degne di nota nei suoi albi illustrati sono certamente le ambientazioni, mai banali e ispirate anche dai suoi tanti viaggi. Nel racconto Tucano il Tucano il paesaggio esotico è alternato al contesto urbano in tre tempi (esotico-urbano-esotico). All’inizio della storia il protagonista è completamente nero tranne per gli occhi (che sono bianchi) e vive nell’ambiente nativo pieno di colori. Gli altri animali lo deridono, un po’ come succede ad Elmer, ma Tucano (in realtà in questa fase della storia non ha ancora un nome) invece di nascondersi nei colori decide di emigrare in città, alla ricerca di se stesso.

Elmer e Tucano sono quindi entrambi due espedienti per raccontare l’accettazione di sé e il viaggio verso l’autorealizzazione. Quello che resta particolarmente impresso nella storia dell’uccello senza nome è la sua avventura cittadina, l’umorismo della scena in cui si reca all’ufficio di collocamento per cercare lavoro e la peripezia dei vari mestieri provati, fino al momento in cui incappa incidentalmente nel suo destino.

Un racconto ricco di metafore e di messaggi sottesi, non devi assolutamente perderlo! Adatto ai bambini dai 3 anni (indicativamente).