Un bellissimo albo illustrato per praticare Yoga nel linguaggio dei bambini. Vi descrivo il “Buonanotte” ma non perdetevi il “Buongiorno”!

Kid Power Yoga

Ho tra le mani il libro “Buonanotte yoga”, scritto da Mariam Gates, insegnante californiana nonché ideatrice di Kid Power Yoga, un programma pensato per i più piccoli, e di Kid Power Yoga Teacher Traning Program, rivolto invece alla formazione degli insegnanti. Un percorso ludico-meditativo da intraprendere in famiglia o nelle scuole. Sfoglio le pagine di questo coloratissimo albo – illustrato da Sarah Jane Hinder – e già mi vien voglia di raccogliere intorno a me un gruppo di piccoletti per eseguire insieme la giocosa sequenza di posizioni.

Ma quando la fantasia cede il posto alla realtà, mi ritrovo a fare i conti con il fatto di essere totalmente inesperta in materia (ad eccezione di una breve partecipazione ad un corso per gestanti durante la mia prima gravidanza). Dunque, desiderosa di sfruttare al meglio la proposta offerta dal libro, mi rivolgo a Chiara Iacomuzio che lo ha tradotto per il pubblico italiano ed è, lei stessa, insegnante di yoga.

“Buonanotte yoga” e yoga per bambini, l’intervista a Chiara Iacomuzio, traduttrice del libro

Ciao Chiara, innanzi tutto complimenti per il tuo lavoro e per l'idea di arricchire le tue lezioni di Yoga con la lettura di brani tratti dai tuoi libri preferiti. C'era una volta Yoga è il metodo che hai ideato per i tuoi piccoli allievi, ti va di raccontarci di cosa si tratta?

“C’era una volta” è l’incipit tradizionale di quasi tutte le fiabe per bambini, e nelle mie lezioni di yoga per i più piccoli le storie, le favole, svolgono un ruolo fondamentale. I libri – e la letteratura per l’infanzia, in particolare – sono da sempre la mia passione, oltre che la mia professione. Diversi anni fa, dopo aver seguito i corsi organizzati da Nati per Leggere, mi sono occupata di letture animate e di progetti dedicati alla promozione della letteratura infantile, nelle scuole o nelle librerie. Ed è stato proprio durante queste letture animate che ho cominciato a proporre ai bambini qualche semplice posizione di yoga, ispirata alla storia che leggevo. I bimbi si dimostravano così entusiasti e affascinati dallo yoga che ho deciso di approfondire la mia specializzazione in questo campo, perché, pur praticando yoga da sempre, non avevo mai seguito corsi di formazione. E quando sono diventata insegnante di quest’antica disciplina, ho cercato di far tesoro della mia precedente esperienza nell’ambito dello storytelling, e ideato un metodo che, tramite il frequente ricorso a fiabe e filastrocche, riuscisse a conciliare i benefici dello yoga per bambini con quelli della lettura ad alta voce.

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A partire da quale età possiamo coinvolgere i bambini, tipicamente irrequieti e movimentati, in una disciplina meditativa come lo Yoga?

Intanto, non è del tutto vero che lo yoga sia una disciplina statica e poco movimentata. L’idea che, durante una lezione, si stia quasi sempre seduti a declamare l’OM è un luogo comune da sfatare. Certo, sono previste anche fasi di relativa immobilità, dedicate al rilassamento o agli esercizi di respirazione e di meditazione. Ma una buona parte della lezione è in genere incentrata sull’esecuzione delle asana (le posizioni classiche dello yoga) che possono anche essere piuttosto impegnative. Inoltre, lo yoga classico prevede sequenze dinamiche, come il Saluto al sole, per citare la più celebre.
Quando mi capita di fare lezioni a genitori e bimbi, i papà e le mamme spesso faticano a tenere il ritmo, e alla fine dichiarano, esausti, che non pensavano che lo yoga fosse così intenso fisicamente. In più, occorre considerare che lo yoga per bambini è molto diverso da quello per adulti.

Tutte le asana e gli esercizi devono essere proposti sotto forma di gioco, e spesso si utilizzano canzoncine o filastrocche. Le mie lezioni con i più piccoli sono dunque molto ‘movimentate’: si canta, si balla, si ride, ci si emoziona. E, quando arriva il momento del rilassamento, i bambini sono relativamente stanchi e desiderosi di… riposarsi un po’. In ogni caso, anche gli esercizi di rilassamento e di meditazione vanno sempre proposti in forma ludica. E grazie a questi semplici giochi, i bimbi imparano pian piano ad apprezzare la calma, il silenzio, l’immobilità. Imparano quanto sia bello, ogni tanto, fermarsi e… non fare nulla.

Per quanto riguarda l’età, non ritengo ne esista una specificamente indicata per cominciare, anzi, direi che non è mai troppo presto: la mia bimba, che adesso ha dieci anni, fa yoga da quando aveva pochi mesi, perché, poco dopo la sua nascita, mi ero procurata un manuale di yoga per mamme e neonati. Se papà o mamma fanno yoga, e ogni tanto lo praticano in casa, è facile che i bambini tentino di imitarli e si intrufolino letteralmente sul tappetino fra una posizione e l’altra. Ultimamente, poi, lo yoga per bambini sta diventando sempre più popolare in Italia, e i corsi, in genere suddivisi per fascia d’età, aumentano. Quindi, non dovrebbe essere difficile trovarne uno adatto nella propria zona.

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Quali benefici ne possono trarre?

Lo yoga si avvale di strumenti in grado di aumentare la produzione di endorfine – il canto, la danza, il massaggio, il rilassamento… – e di esercizi che coinvolgono il corpo: non si tratta dunque di un semplice sport, ma di una disciplina che aiuta a sviluppare una salute completa, sia a livello fisico sia a livello mentale. Le posizioni classiche dello yoga migliorano la flessibilità, la coordinazione, l’equilibrio, e rafforzano la muscolatura dorsale, prevenendo disturbi posturali e scoliosi. La pratica costante insegna ai bambini a respirare meglio, a concentrarsi, a osservare l’ambiente in cui vivono, a coglierne i suoni e gli odori, a rilassarsi, a calmarsi, a sentirsi più tranquilli e sicuri di sé.

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In Buonanotte yoga vengono proposte alcune metafore sulla natura che rendono accessibile una pratica così articolata a un pubblico di piccolissimi. Quali suggerimenti daresti ai genitori e agli educatori che intendono leggere e ripetere la sequenza con i loro bambini? Quali aspetti meritano particolare attenzione?

Il consiglio fondamentale è di evitare forzature. Leggete il libro ai vostri bimbi, osservate le illustrazioni e lasciate che siano i bambini stessi, se lo desiderano, a provare a eseguire le posizioni della sequenza. Fate in modo che il tutto avvenga in maniera spontanea, graduale, senza imposizioni né competizione. E se il bambino non esegue perfettamente una posa, non importa: l’importante è alimentare in lui la forza interiore e l’accettazione di sé. Cercate di creare un’atmosfera il più possibile serena e di mantenere un atteggiamento positivo, altrimenti rischiate di non trasmettere il messaggio di gioia e di pace che è alla base di questa disciplina. Provate a eseguire anche voi le posizioni insieme ai bimbi, divertitevi con loro e riscoprite il vostro bambino interiore.

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Un'ultima domanda, so già che molte mamme me lo chiederanno: alla fine del "rito della sera" i bambini... si addormentano!?!

In genere, sì. Magari non al primo colpo, però. Se si vuole che un rito funzioni, bisogna prima che il rito diventi tale. I più recenti studi nel campo della neuropsichiatria infantile confermano che i bambini amano la routine – ossia la ripetizione di gesti rituali – perché li rassicura. Quindi, provate a instaurare una ‘vostra’ routine della nanna e, se i bambini mostrano di gradire, fate in modo che la sequenza di Buonanotte yoga diventi parte integrante del rito. L’esercizio di visualizzazione proposto alla fine del libro è particolarmente indicato per favorire il sonno. Ricordate però che il vostro atteggiamento e il vostro tono di voce svolgono un ruolo decisivo: la fretta e l’impazienza sono nemiche del rilassamento; quindi, leggete con voce calma e tranquilla, e utilizzate questi momenti di vicinanza e di condivisione con i vostri piccoli per rilassarvi a vostra volta.

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Namasté!