Una carrellata di libri di Stephanie Blake, autrice nata in America ma trasferitasi in Francia a soli 7 anni. Ha presto coltivato la passione per i libri per bambini, realizzando il suo personaggio più famoso, il coniglietto Simone. Il primo dei titoli scelti in questo articolo, Caccapupù, è sicuramente uno degli albi illustrati che ho più volte letto ai bambini del nido d’infanzia.

Caccapupù

Il piccolo coniglio Simone sa dire solo la parola “Caccapupù” e con questa risponde alle richieste di sua mamma, di suo papà e di sua sorella. Quel giorno che Simone viene mangiato da un lupo e finisce nella sua pancia, anche questo inizia a dire soltanto “Caccapupù”, proprio come il coniglio che ha ingoiato. Credendosi malato chiama il dottore. Il medico è proprio il papà del piccolo coniglio e comprende subito che il problema è il figlio, finito nella pancia del lupo. Libera il piccoletto e, al contempo, guarisce il lupo dal male linguistico. Dopo questa avventura Simone è diventato un piccolo coniglio cresciuto, ora è capace di esprimersi utilizzando le parole adeguate ma anche, all’epilogo, una rumorosa pernacchia.

“Caccapupù” è una metafora del percorso di crescita del bambino durante il passaggio dal periodo pre-linguistico al linguaggio. Un’avventura in cui il protagonista “cresce”, si sviluppa, dopo essere passato dalla pancia del lupo: un’esperienza che ha sicuramente segnato una soglia tra il prima e il dopo. La competenza linguistica era già presente nel piccolo Simone ma solo dopo aver vissuto questa radicale esperienza è riuscito a liberarla, ad appropriarsene, a farla evolvere.

Le illustrazioni di Stephanie Blake sono sintetiche ma efficaci. Pochi colori utilizzati, pennellate veloci, contorni netti e disegni in stile bambinesco. Sfondi monocromatici accompagnano il testo del racconto che occupa, redatto in grassetto, l’intera facciata di sinistra. É un racconto per i bambini più piccoli, per gli argomenti proposti e per la presenza di testi adeguati. La costruzione narrativa è semplice e si presta alla lettura animata.

Alcune modalità di lettura sono piacevolmente accolte dai piccoli lettori. Ad esempio, la variazione d’intonazione tra la parola “Caccapupù” detta prima da Simone, poi pronunciata con voce grossa e gutturale dal lupo. Oppure, nella scena in cui il lupo si sente male, insieme ai bambini si può fingere di chiamare il dottore (“Dottoreeeeeeee, dottoreeeee!!!).

Pappamolla

Il coniglietto Simone ha fabbricato un razzo altissimo quando, all’improvviso, la sua costruzione crolla e finisce rumorosamente sul pavimento. Dopo aver sentito quel gran fracasso, il papà e la mamma gli chiedono di fare silenzio: c’è il suo piccolo fratellino che sta dormendo!
Simone è arrabbiato, non può credere che il piccolo Pappamolla (questo è il soprannome che ha dato al nuovo arrivato) rimarrà a casa sua per sempre! Nel suo letto, in piena notte, il piccolo coniglio è certo e sicuro di essere circondato da un’infinità di lupi cattivi che vogliono mangiarlo. Gli sembra di sentire strani versi provenire dalla camera accanto. Si alza per andare a controllare e invece… trova Pappamolla! Simone prende il fratellino con sé, deciso a difenderlo dai grandi e spaventosi lupi cattivi.

pappamolla

“Pappamolla” è una nuova avventura del piccolo coniglietto Simone, questa volta alle prese con larrivo del fratellino. La lettura di questo libro può essere scelta per accompagnare i bambini che vivono la stessa esperienza del coniglio illustrato da Stephanie Blake. Quando arriva un neonato, tutto in casa si modifica per rispondere alle sue particolari esigenze. Un racconto sul sentimento di gelosia ma anche sulla competenza dei bambini di essere empatici e premurosi. La storia comincia proprio sulla manifestazione del sentimento di gelosia provato dal protagonista che “deve sempre fare attenzione” e rifiuta il nuovo arrivato. Poi avviene la svolta affettiva e responsabile, Simone desidera essere un  coraggioso fratello maggiore.

Sono apprezzate dai bambini, durante la lettura ad alta voce, le parole buffe utilizzate (come nel caso di “Caccapupù”, anche il soprannome “Pappamolla” ha un suono che diverte), le onomatopee e i rumori (come il “badabum” del razzo che cade per terra, che suggerisco di leggere alzando leggermente la voce e scandendo bene BA-DA-BUUUM) e la scena del protagonista che immagina i lupi nascosti nella notte.

Facciamo cambio?

Simone è andato a giocare dal suo amico Ferdinando. Ha portato con sé la macchinina gialla, quella blu e quella verde. Ma quanto gli piacerebbe averne una rossa! Proprio Ferdinando ne ha una, quindi propone a Simone di scambiarla con le sue. Discutono. Poi il piccolo coniglio si lascia convincere e baratta le sue tre macchinine in cambio di quella rossa.
Rientrato a casa, Simone si accorge di non aver fatto un grande affare e rivorrebbe indietro i suoi giochi. Ma la regola va rispettata: “scambiare è scambiare, indietro non si può tornare”. Cosa farà Simone, beffato dall’amico, per riprendersi le sue macchinine?

facciamo cambio
facciamo cambio

“Facciamo cambio” è un racconto sulla socializzazione e condivisione fra bambini. Il coniglietto Simone è qui alle prese con le prime amicizie. Si trova in quell’età in cui i bambini iniziano le trattative per stabilire le regole del gioco. Ed eccoli impegnati nel tentativo di condividere e negoziare.
Il gioco sociale, che si manifesta tra i bambini dai tre ai cinque anni, prevede una maggiore interazione e un più intenso coinvolgimento dei bambini. A questo ne consegue l’alternanza di “litigi” e “pace fatta”, episodi utili ai bambini per misurarsi fra loro. Chi di noi da piccolo non ha barattato un oggetto con un compagno/a per poi pentirsene e pensare con malinconia al giocattolo ceduto! Relazionarsi con i coetanei diventa una palestra che aiuta a imparare a compiere delle scelte, a rispettare gli altri e, perché no, anche a essere furbi.