Un papà grande e forte ma che la sera fa un sacco di storie per andare a dormire.
“Non voglio andare a letto” dice, a testa bassa, al piccolo figliolo. E questo poi le tenta davvero tutte pur di convincerlo. In primis ricorre alle buone maniere e ai discorsi gentili. Ovviamente il papà non ne vuole proprio sapere. Inizia a fare i capricci e a saltellare per casa gridando a più non posso: “No! No! Non voglio!”
A questo punto il bambino gioca la carta della fermezza, del “non ho alcuna intenzione di” e del “non è il momento di”. Poi prova con la negoziazione. Gli propone di leggere una storia insieme e, da buon lettore ad alta voce qual è, fa sedere il mastodontico papà sulle sue minute gambe. Ma anche quando la lettura è finita il papà non accenna ancora a voler dormire, anzi, lo implora di leggergliene un’altra e poi un’altra!
Ora stiamo davvero esagerando, lo rimprovera il piccolo, intimandolo di andare a letto e, come da perfetto copione fanciullesco, il papà si mette a piagnucolare. Poi, imbronciato, s’infila finalmente sotto le lenzuola.
Quando anche il bambino si corica nel suo letto, eccolo nuovamente spuntare dalla porta. Vorrebbe dormire con lui. Sarà forse questa la volta buona per capitolare nel mondo dei sogni?

“Che fatica mettere a letto… papà!” è un albo illustrato divertente e davvero irrinunciabile. La versione italiana del titolo* rivela un’espressione ben nota ai genitori: Che fatica!
Già, perché quando arriva il momento della messa a letto, chi non desidererebbe vedere i propri bambini cedere rapidamente all’abbraccio di Morfeo. Un “Buonanotte” detto alla svelta e subito via, a nanna. Ma le cose non vanno quasi mai così. Pieni di energia, i bambini tutto vorrebbero fare fuorché concludere la loro giornata in un preciso istante. Ha inizio un estenuante rituale capace di mettere a dura prova anche l’adulto più paziente. Eppure, se si perde la calma, la messa a letto diventa una vera mission impossible dominata dal senso di frustrazione e dalla stanchezza.
Ma cosa succederebbe se fosse il papà, anziché il bambino a non voler andare a letto. Questa è la provocazione proposta da Coralie Saudo e Kris Di Giacomo nel loro originale racconto. È questo il presupposto sul quale si sviluppa una storia piena di umorismo e scene esilaranti.

I ruoli sono completamente capovolti: il bambino è la persona matura che deve convincere il papà, immaturo, ad andare a letto. Uno spostamento di funzioni che consente ai bambini di comprendere più da vicino le motivazioni dei loro genitori, attraverso un’esperienza di lettura che sa essere spiritosa e mai pedante. Ed ecco che i bambini – osservatori scrupolosi e attratti da ciò che appare bizzarro, assurdo – rimangono stupiti nello scoprire questo ribaltamento delle parti.
Pur rivedendo una similitudine con il personaggio più piccolo, ritrovano il loro comportamento nelle azioni di quello grande. C’è qualcosa che non torna, penseranno allora i piccoli ascoltatori. Oltre alla trama surreale, a rendere questo racconto davvero unico e prezioso è il gioco esagerato delle (s)proporzioni dei personaggi e delle loro azioni, le quali non coincidono affatto con gli schemi assimilati dal piccolo lettore.

Il libro in sé è una piccola opera d’arte. Alcuni particolari, come la copertina color carta da zucchero, le tonalità calde delle ambientazioni, i dettagli simil-collage, le texture “macchiate” e le font utilizzate nel testo, richiamano fortemente un’atmosfera vintage, un’ambientazione di altri tempi.
I tratti e le riempiture sono immediati, “alla prima” come si usa dire in pittura.
A questo si aggiungono alcuni elementi che seppur ricordano i primi scarabocchi dei bambini o i disegni abbozzati a matita, in realtà possiedono una forte capacità espressiva.
Nelle tavole troviamo dunque un perfetto equilibrio di tecniche diverse. Nell’insieme è un albo illustrato piacevole, capace di incuriosire i bambini e di invogliarli a soffermarsi, osservare, stupirsi e ridere delle buffe espressioni dei personaggi.


Un ottimo libro della buona notte, una lettura da sperimentare con il proprio papà, un racconto che suggerisce che bisogna andare a letto senza fare troppe storie! Una storia che la stessa autrice ha dedicato al suo papà.
* Titolo originale: Mon papa, il est grand, il est fort, mais...