Due racconti illustrati. Il primo, un grande classico della letteratura per l’infanzia. Il secondo, un albo che racconta le filastrocche sul tempo (meteorologico) e che include un cameo, proprio i topolini di Lionni.

“Federico”, Leo Lionni, Babalibri 2012

Cinque topolini di campagna hanno costruito la loro casa fra le pietre di un vecchio muro, nei pressi del granaio di una fattoria. All’avvicinarsi dell’inverno i topolini iniziano a organizzare le provviste. Lavorano giorno e notte per accumulare grano, noci, fieno e bacche. Uno di loro, Federico, sembra essere l’unico a non collaborare al raccolto, quindi gli altri quattro compagni gli chiedono perché non stesse lavorando. Federico rimane seduto in contemplazione e accenna al gruppo del suo lavoro poetico. Nella sua mente sta raccogliendo raggi di sole per scaldare l’inverno, colori primaverili per ravvivarlo e parole per non annoiarsi durante la lunga e fredda stagione.

Giunto l’inverno i topolini si rifugiano al riparo in una tana e trascorrono il tempo tra cibo e pettegolezzi.
Ma quando le scorte stanno per finire, così come la voglia di chiacchierare, si ricordano delle provviste del quinto compagno. Un sasso fa da palcoscenico a Federico quando, finalmente, può mettere in scena la sua arte. I topolini sentono il calore dei raggi estivi, immaginano i colori dei fiori e delle piante e ascoltano ammirati le parole del poeta. Un forte e caloroso applauso esprime il loro entusiasmo per il lavoro di Federico.

Gianni Rodari scrisse: «Alcuni testi classici per ragazzi non sono altro che libri “caduti” dallo scaffale dei libri per adulti e approdati allo scaffale dei libri per ragazzi per “caduta dall’altro e per conquista dal basso”, due processi difficili da distinguere fra loro – e forse sono solo le due rituali facce della stessa medaglia (…)» (Pinocchio e la letteratura per l’infanzia, in Studi Collodiani, ottobre 1974). “Federico di Leo Lionni, che dallo scaffale “basso” arriva anche a noi adulti, non può che non farci riflettere su quanto l’arte, il nutrimento per l’anima, sia importante e necessario al pari di quello per il corpo. Le illustrazioni dell’autore, nel suo stile caratteristico dove le immagini ricordano ritagli sagomati e magistralmente assemblati, accompagnano una narrazione dolce e pacata.

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Il protagonista s’impegna tanto quanto il resto del gruppo per offrire quello che è il suo mestiere, seppur diverso dal lavoro manuale. Non sarà capito subito dai suoi compagni che si affaticano a raccogliere i chicchi mentre lui se ne sta, apparentemente, con le mani in mano. Succede poi che, durante le gelide serate d’inverno, i topolini inizino a sentirsi annoiati. Avvertono il bisogno di qualcos’altro, oltre il cibo.

Si tratta della necessità di elevarsi, di nutrire la mente. Per questo, saranno dunque loro stessi a chiedere a Federico di intrattenerli con la sua arte, avendo ora compreso quanto il tempo dedicato a quel particolare raccolto sia altrettanto prezioso. Il messaggio che emerge dal racconto di Federico si rivolge a grandi e piccini: ognuno di noi possiede doti, attitudini e passioni differenti e per questo dovrebbe avere l’opportunità di poter scegliere il mestiere che più gli appartiene.

Federico arrossì, abbassò gli occhi confuso, e timidamente rispose: «Non voglio applausi, non merito alloro. Ognuno, in fondo, fa il proprio lavoro».

“Che tempo fa?”, Elve Fortis De Hieronymis, Interlinea 2013

In compagnia degli animali si va alla scoperta del tempo che cambia e del suo scorrere. Quattro piccole anatre giocano a nascondino nel laghetto quando all’improvviso inizia a piovere. Come fa la pioggia? TIC TIC TIC e scende piano piano. Il temporale invece, BUM BUM BUM, fa fuggire tutti gli animali.
BANG BANG BANG, saette e tuoni! Eppure non tutti scappano: la lumaca è già al sicuro con la sua casa sulla schiena.
La grandine, TOC TOC TOC, che male se cade sulla schiena! Solo la tartaruga passeggia tranquilla, protetta dal suo carapace. Finalmente arriva il bel tempo e spunta un colorato arcobaleno. Sopra la testa di un tacchino, il cielo è diventato dorato e il sole sparisce a poco a poco. È il tramonto…

tempo fa

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Questo bellissimo albo, pubblicato per la prima volta in Francia nel 1972, è una fantastica occasione per raccontare eventi come le variazioni del meteo ai bambini molto piccoli. Le illustrazioni, grandi tavole che raffigurano paesaggi e animali “sagomati”, sono realizzate con uno stile che rievoca quello di alcuni dei più noti autori per bambini, quali Leo Lionni ed Eric Carle.

“Oggi il sole fa il monello:
Fra tre nuvole gioconde
Prima c’è, poi si nasconde”

che tempo fa

Il topo nero a pag. 24 che sopra il sasso richiama con la rima sette topi bighelloni, è un omaggio al suggestivo libro di Lionni, “Federico”. Una particolarità che rende il libro “Che tempo fa?” un prezioso oggetto capace di arricchire qualsiasi libreria. Attraverso brevi filastrocche in rima i bambini ascoltano i suoni (tic tic della pioggia, bum bum del temporale, ecc…), osservano i colori (il dorato del tramonto, il grigio della nebbia, l’arcobaleno, ecc…), sperimentano le sensazioni (freddo/caldo, bagnato/asciutto, ecc…) e le atmosfere (spavento, paura, tranquillità, ecc…) che riguardano il tempo e le condizioni climatiche.

Un libro da leggere e rileggere, da aprire a caso per raccontare una filastrocca qualsiasi, da ricordare a memoria e raccontare all’occasione (quando piove, c’è la nebbia o cambia il tempo).
Un illustrato che regala ai piccoli lettori il piacere di ascoltare un argomento, il tempo bello e brutto, facilmente sperimentabile nella loro quotidianità.

Elve Fortis de Hieronymis (1920-1992) è una figura fondamentale nel mondo del libro per l’infanzia e dell’educazione artistica. Insegnante nei licei negli anni settanta, dal 1975 al 1981 ha collaborato al “Corriere dei Piccoli” e con la “Tv dei ragazzi” della Rai Radiotelevisione Italiana.  Ha pubblicato numerosi volumi e libri-gioco da Einaudi, La Coccinella, La Scuola e Giunti, oltre che all’estero.

Fonte: Interlinea Editore

PROGETTI EDUCATIVI: L’albo di filastrocche, adottato come sfondo integratore per progetti educativi al nido d’infanzia con l’obiettivo di affrontare l’argomento del meteo e dello scorrere del tempo. Le immagini sono semplici da riprodurre nei cartelloni, negli allestimenti, nei laboratori, si possono utilizzare cartoncini colorati, carta crespa, veline.
I soggetti delle filastrocche sono riconoscibili e nominabili dai bambini anche di 2-3 anni, mentre le onomatopee stimolano la sensibilità nei confronti del suono e dello sviluppo linguistico. I rumori degli eventi atmosferici possono essere riprodotti con la voce e con oggetti.

Il libro, pubblicato dalla casa editrice Interlinea di Novara, fa parte della collana Interlinea Junior, le Rane Grandi (albi illustrati per i più piccoli con copertina cartonata 23X28). L'albo è inserito nel catalogo Nati per leggere 2014.
Dello stesso autore, Interlinea ha pubblicato "I viaggi di Giac", "Che tempo fa?" e "Così per gioco".