Pandino, un cucciolo di panda molto vivace, invita i piccoli lettori a giocare insieme a lui. Si tratta di un gioco di movimento: i bambini utilizzeranno tutto il corpo per imitare alcune forme/oggetti proposte nelle pagine del libro. La prima figura, la mossa del tulipano, si ottiene alzando le mani al cielo e allungandole verso l’altra. Una dopo l’altra – pagina dopo pagina – Pandino descrive e mostra i movimenti da compiere. Sembra quasi di fare ginnastica! C’è la mossa della banana, poi quella della trottola, dell’aereo, della polpetta di riso, del razzo, fino all’ultima capriola, chiamata per l’appunto, la mossa della palla che rotola.

La palla-pandino sembra non volersi fermare più. Per fortuna la mamma lo attende e lo accoglie in un dolce abbraccio. Da quando il libro di Pandino è approdato a casa nostra, i miei figli hanno trovato l’espediente per continuare a saltare, dondolare e rotolare fino all’ultimo secondo della sera. Perché quella di Pandino non é affatto una lettura da ascoltare a letto, seduti e tranquilli.

Io ci provo ancora:
– “Bambini, adesso stop ai giochi, leggiamo un libro e andiamo a letto”.
– “Sííí, leggiamo Pandino!”, rispondono in coro. Poi fanno tutto da soli. Il grande, ora scolarizzato, legge le brevi frasi che accompagnano le immagini di Satoshi Iriyama, mentre il piccolo lo ascolta e si prepara a diventare razzo, banana o areo. Insieme leggono, appoggiano il libro e ripetono il gioco di Pandino, facendo svanire la mia speranza di vederli subito sotto le coperte. Ma poi li osservo e mi fanno una gran tenerezza questi due Gianni e Pinotto.

Per fortuna mamma Panda viene in soccorso alla fine del racconto ricordando a tutti che è arrivato il momento di riposare. Ovviamente rinforzo questa saggia indicazione. Pandino oggi è tornato a far giocare i bambini del nido d’infanzia, lo abbiamo preso in prestito solo per un po’.