“Gina e il pesce rosso” e “Una topolina coraggiosa” sono due delle simpatiche storie della Piazza degli Animali, dedicate alla solidarietà e all’aiuto reciproco. Ve li presento in questo articolo.

“Gina e il pesce rosso”, Judith Koppens, Eline van Lindenhuizen, EDT-Giralangolo 2015

Gina, una degli abitanti della Piazza degli Animali, si accorge che Pesciolino ha qualcosa che non va. In compagnia dell’amico Ugo cerca di capire perché è tanto strano. Pesciolino è a galla, immobile nell’ampolla, a pancia in su. Ugo e Gina fanno alcuni tentativi nella speranza che Pesciolino torni a nuotare: Ugo prova a solleticargli la pancia, Gina invece crea delle piccole onde scuotendo la boccia delicatamente. Ogni sforzo però risulta vano. Il pesce non si muove per niente. Mostrano al loro amico Carlo, appena arrivato, lo strano stato di Pesciolino. La giraffa fa un triste sospiro quando comprende ciò che è realmente accaduto al piccolo animale: “Pesciolino è morto”, rivela a Gina e Ugo. Gina non riesce a trattenere le lacrime. Carlo ha un’idea per aiutare la gattina a superare il doloroso evento: accompagnare Pesciolino in giardino e seppellirlo in un posto speciale. I tre decidono di andare a trovarlo ogni giorno per portargli un po’ d’acqua. È il loro modo per continuare a rivolgere un pensiero al piccolo amico. Dopo qualche tempo, dal luogo speciale sboccia un bellissimo fiore dai petali arancioni, lo stesso colore di Pesciolino.

Parlare di morte è tremendamente complicato, specie di fronte ai bambini. Eppure i piccoli non cercano verità assolute o risposte immediate, hanno solo bisogno di poter contare sulla disponibilità dei grandi di accogliere e ascoltare curiosità e dubbi. Ciò è per loro davvero rassicurante. Aprire la strada al dialogo è dunque il modo migliore per affrontare argomenti spinosi. Temi davanti ai quali è difficile non sentirsi a disagio poiché, anziché parlarne, vorremmo soltanto proteggere i nostri bambini da ogni tipo di sofferenza. Ma la morte è parte della nostra esistenza e non deve diventare un tabù, qualcosa di impronunciabile.

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La lettura di un racconto sul tema, può diventare l’occasione per iniziare questo dialogo con i nostri bambini, anche se non hanno (per fortuna) vissuto direttamente un’esperienza dolorosa e di perdita. Sappiamo che il libro non è un cerotto da mettere sulle ferite dell’anima ma sicuramente può essere un valido supporto durante la personale ricerca di significato; uno stimolo per il pensiero, la curiosità e la riflessione. Un buon libro è tale quando non esagera nella retorica, non vuole fornire risposte pronte e universali in merito a situazioni che andrebbero semplicemente raccontate.

“Gina e il pesce rosso” è un bellissimo racconto nel quale il tema della morte viene affrontato utilizzando un linguaggio chiaro, onesto ma anche delicato e dosato; adeguato ai piccoli lettori ai quali si rivolge. Le cose sono chiamate con il loro nome, con una naturalezza che libera chiunque dal disagio di doverle pronunciare. Quindi “Pesciolino è morto”, prende il posto della più comune metafora “È andato in cielo” e, “tutti insieme vanno a seppellire Pesciolino”, suona più sincero di un eventuale “lo portano nella sua nuova casa”.

I bambini ascoltano questo racconto in maniera autentica, appassionata e seria. Nelle loro teste si formano le prime domande che li preparano gradualmente a comprendere le questioni della vita.
È una storia ben equilibrata, la morte di cui si parla è avvenuta in maniera naturale, così improvvisa da risultare quasi incredibile. In effetti i protagonisti, con la genuinità tipica dei bambini, provano a rimettere le cose a posto finché arriva il momento in cui bisogna fare i conti con la realtà. La solidarietà trasforma l’esperienza dolorosa in un’occasione di crescita e di rinnovamento. Si tratta di quel delicato periodo di rielaborazione del lutto.

Il ritmo narrativo del racconto è facilmente intuibile durante la lettura. Per rendere piacevole l’ascolto consigliamo di leggere i dialoghi con la giusta enfasi e di inserire, quando occorre, pause (che creano attesa), sospensioni (che fanno riflettere), sospiri e toni (che descrivono gli stati d’animo).
Durante la lettura ad alta voce abbiamo abbinato alcune onomatopee ai gesti dei protagonisti: “Chi-ri-chi-ri-chi”, quando Ugo fa il solletico a Pesciolino; “Splash, splash”, quando Gina agita l’ampolla.

“Gina e il pesce rosso” è una delle simpatiche storie della Piazza degli Animali, dedicate alla solidarietà e all’aiuto reciproco. Gli altri titoli della serie sono:

  • È arrivato un nuovo amico! – Nella Piazza degli Animali è arrivato Carlo, una giraffa. Un racconto sulla diversità come risorsa.
  • Una torta per merenda – Lisa va a trovare i suoi amici della Piazza per farsi offrire un po’ di torta ma questi non hanno così tanta voglia di dividere la loro parte. Un racconto sulla condivisione.
  • Una topolina coraggiosa – Patti ha paura di tutto ma grazie al sassolino scacciapaura regalatole da Carlo riuscirà a diventare coraggiosa. Un racconto sul coraggio e la paura. I libri di questa raccolta sono stati stampati su carta ecologica ecosostenibile.

“Una topolina coraggiosa”, Judith Koppens, Eline van Lindenhuizen, EDT-Giralangolo 2015

Gli amici della “Piazza degli Animali” invitano Patti a partecipare ai loro giochi.  La topolina però sembra avere una scusa per ognuno: l’altalena va troppo in alto, il pallone potrebbe colpire la testa e arrampicarsi è troppo pericoloso! Vedendola tanto inibita, Carlo la giraffa le offre un sassolino speciale, il sassolino scacciapaura. Patti, protetta dal sassolino, ha ritrovato il coraggio necessario per partecipare ai giochi dei suoi amici. Si dondola sull’altalena, gioca con la palla e infine si arrampica perfino sull’albero che riteneva tanto pericoloso! Accaldati dai tanto giocare, gli amici decidono di fare un bagno in piscina tutti insieme.
Patti si cambia e si tuffa in acqua, ora non ha più paura di niente! Ma non sa ancora di aver lasciato il sassolino scacciapaura nella tasca del suo vestito…

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“Una topolina coraggiosa” è uno dei libri ambientati nella Piazza degli animali, una serie di letture che raccontano le emozioni vissute dai bambini attraverso le avventure di alcuni teneri personaggi. La protagonista ha talmente paura di farsi male da rinunciare a giocare con i suoi amici. Come Patti, verso i due-tre anni i bambini possono sentirsi inibiti nel gioco, soprattutto dopo che hanno sperimentato una caduta, una piccola ferita e la conseguente sensazione di dolore. In questi momenti l’adulto ha un ruolo fondamentale nel sostenere il bambino a ritrovare la fiducia in sé stesso e nel dargli l’incoraggiamento necessario per continuare la sua esperienza con la spensieratezza precedente.
Dal momento che i bambini riflettono il comportamento degli adulti, è importante non mostrare loro eccessiva ansia per non trasmettergli preoccupazioni e paure che potrebbero inibire la spontaneità dell’esperienza motoria.

Prendiamo per esempio un bambino che ha imparato ad andare sullo scivolo e sta provando gusto nel salire e scendere continuamente. Ad un certo punto perde il controllo, cade, si spaventa e smette di giocare. Adesso deve ritrovare il coraggio per continuare a fidarsi delle sue capacità. Deve riuscire a rielaborare quell’incidente all’interno di un percorso di esperienze. Sicuramente cercherà lo sguardo dell’adulto di riferimento per ricevere il sostegno ed essere rassicurato. É importante, come detto prima, fare attenzione a non esibire un atteggiamento che comunichi eccessiva preoccupazione. D’altro canto è controproducente anche sminuire l’accaduto (“Dai che non è successo niente”).
Piuttosto bisogna cercare di accogliere in maniera serena e incoraggiante il bambino spaventato dalla caduta, dalla scivolata, ecc… (“Vediamo cosa è successo. Sei caduto? Ora ti fa un po’ male ma non preoccuparti, passerà in fretta”).

Comunicargli la normalità di quel piccolo incidente e rispettare i suoi tempi, senza insistere; sono gesti che lo aiutano a sentirsi libero di giocare e muoversi. Il sassolino-amuleto del racconto è un espediente usato dal mentore Carlo per aiutare l’amica a ritrovare il coraggio perduto. È un ottimo spunto per rappresentare, dopo la lettura del libro, l’emozione del bambino. La paura è vinta attraverso un sassolino simbolico che rappresenta il coraggio. Questo sassolino/coraggio è in ognuno di noi ed è più facile tirarlo fuori quando si può contare nell’aiuto e nella comprensione di chi ci vuole bene.