Vi svelo tre albi illustrati di Benji Davies che hanno come protagonista un bambino di nome Nico, il suo rapporto con gli adulti di famiglia e le splendide ambientazioni marine in cui vive.

“La balena della tempesta”, Benji Davies, EDT-Giralangolo 2015

La casa di Nico si trova sulla riva del mare, il posto dove il bambino trascorre le sue giornate mentre il padre lavora come pescatore. Il mattino che segue a una fortissima tempesta, Nico si trova a passeggiare sulla riva. Poco distante alla sua abitazione trova una piccola balena spiaggiata. Non sa bene cosa fare, inizia a riempire un secchiello per idratarla, poi adagia l’animale sopra il suo carrello e la porta a casa per immergerla nell’acqua della vasca da bagno. Inizia a parlare alla sua nuova amica che, tranquilla e silenziosa, pare ascoltare l’intenso monologo. Nico è un bambino davvero solo.

Quando la sera il padre fa rientro, Nico, per non farlo arrabbiare, cerca di nascondere il piccolo cetaceo. Conclusa la cena il padre scopre l’animale che il bambino aveva nascosto in bagno. Comprende la solitudine del figlio, non si arrabbia, lo abbraccia. Gli propone di riportarla insieme in un posto per lei più adeguato. In piena notte, mentre la pioggia inizia a scendere, si allontanano in barca verso il mare aperto. Lasciare andare la sua unica amica è davvero difficile, pur consapevole di quanto fosse giusto. Suo padre è al suo fianco per sostenerlo.

Il mare, luogo tanto amato da grandi e piccini, rappresenta tutto il mondo di Nico, il protagonista di questa storia. Ne ha esperienza in tutti i suoi aspetti, giorno dopo giorno: talvolta è calmo, limpido e chiaro, altre volte è burrascoso, inquietante e misterioso. Il mare è anche “il posto di lavoro” del suo papà ed è quindi ciò che lo tiene lontano da lui per tutto il giorno. Davanti a quel blu immenso Nico si sente solo finché, finalmente, lo stesso mare gli regala un’amica. Il bambino s’illude di poter trascorrere le sue giornate in compagnia della balena.

Una storia suggestiva e malinconica che parla di solitudine, il sentimento provato dal protagonista e gli stratagemmi da lui adottati per affrontarla. Racconta inoltre la complessità del distacco, un’esperienza presente fin dai primi anni di vita e che porta con sé emozioni difficili da affrontare e da spiegare. Unite alle parole, le illustrazioni di Benji Davies descrivono questi sentimenti, atmosfere e sensazioni attraverso i colori, le sfumature e i tratti che ben rappresentano la dinamica del mare. La tempesta è un elemento che affascina e spaventa i bambini piccoli: è menzionata tra le cose che “fanno paura” quando tentano di comprendere le emozioni. Verso il secondo anno i bambini parlano delle loro paure, sia ancestrali (la strega, il lupo, l’orco), sia reali (i rumori bruschi, il buio, il rimanere soli).

Ciò che spaventa, allo stesso tempo incuriosisce. Una storia, dunque, che offre la possibilità di sperimentare le emozioni ma anche le angosce, al sicuro, tra le mura di casa con mamma e papà. Con questo titolo, Benji Davies si aggliudica l’Oscar’s first Book Prize, un premio istituito dal quotidiano londinese Evening Standard in memoria del figlio dell’editore morto piccolissimo nel 2012 (premio al “libro più magico per bambini in età prescolare”).

Fonte: Vichi De Marchi - LiBeR 107

“La balena della tempesta in inverno”, Benji Davies, EDT-Giralangolo 2017

L’estate precedente, il piccolo Nico aveva salvato, insieme al padre, un cucciolo di balena dalla spiaggia. Desidera tanto rivivere quell’incontro. Così, appena avvista qualcosa in lontananza, spera di rivedere l’amica portata dalla tempesta. L’inverno raggiunge l’isola e il padre di Nico parte per il mare nell’ultima pesca della stagione. Una sera Nico non lo vede rientrare e, preoccupato, esce per cercarlo. 
Il mare è diventato una lastra di ghiaccio. La neve, sempre più fitta, nasconde i colori del paesaggio. Nico prosegue a tentoni poi, finalmente, ritrova la barca del padre. Dentro non trova nessuno. Rimane lì, rannicchiato sotto una coperta. Improvvisamente, sente un colpo provenire dal fondo della barca. La piccola balena è tornata! Non è sola ma insieme alla sua famiglia. Il cetaceo fa arrivare Nico al faro, lì ritrova il padre, per fortuna sano e salvo.
É nuovamente primavera. Il pescatore e il figlio parlano a lungo di quell’avventura invernale e di come la “La balena della tempesta” fosse tornata per aiutarli. Sul peschereccio dipingono un’immagine dedicata all’amica del mare.

L’attesissimo seguito de La balena della tempesta, scritto e illustrato da Benji Davies, completa a giro l’amicizia tra Nico e il cucciolo di balena. Nel nuovo episodio l’autore concede alla silenziosa amica del mare la possibilità di ricambiare il favore al suo piccolo salvatore. A quanto pare, nemmeno la balena si era dimenticata del malinconico Nico. La trama ruota sul legame fra padre e figlio che, a causa delle lontananze fisiche e delle distanze affettive sempre più marcate, si stava raffreddando. L’apparizione tragica della balena – che, spiaggiata, rischia la vita – diventa un evento incantato nella routine di Nico. Il tentativo di salvarla compiuto dal figlio fa breccia nel cuore del papà, il quale comprende quanto lo stava trascurando.

L’arrivo del piccolo cetaceo, curato dal bambino in gran segreto, aveva fatto luce nel primo episodio, sui sentimenti di solitudine del bambino. Come colpito da un bagliore, il padre sente lo stato d’animo del figlio, lo accoglie e si riavvicina a lui. Ora uniti più che mai, riportano l’animale nel suo habitat naturale, nella profondità del mare.

La tempesta restituisce la serenità alla famiglia monoparentale e pluri-gattale. L’incanto dell’incontro tra bambino e balenottera rimane però sospeso. Davies regala quindi, al piccolo lettore, un nuovo round di questa insolita amicizia. Nel secondo libro la balena fa ritorno nella vita di Nico e del suo papà, per ricambiare il gesto generoso ricevuto. Non è più il legame affettivo tra i due ad essere minacciato, ma la loro incolumità. In diverso modo, anche questa volta la balena riavvicina Nico a suo padre. Se prima ha un ruolo di “tramite” simbolico, ora l’animale compie un gesto concreto. La piccola balena riporta fisicamente l’amico tra le braccia del suo papà. L’ambientazione marittima e i paesaggi mozzafiato suggeriscono le atmosfere del racconto. Queste, per quanto siano lontane dalla realtà di noi lettori (almeno della maggior parte), sono vicine al cuore dei genitori che, talvolta troppo occupati, faticano ad “esserci” anche nel tempo che dedicano ai loro bimbi. Le tavole, ricche di dettagli e di particolari, sono da gustare con calma davanti a una tazza di tè caldo e caratterizzano la bravura di questo giovane autore. Un libro imperdibile, una calda lettura per l’inverno ormai alle porte.

“Un’estate dalla nonna”, Benji Davies, Giralangolo 2019

Nico è in partenza. Dalla sua casetta in riva al mare, dove vive con il papà e i sei gatti, andrà a passare le vacanze dalla nonna, un’arzilla signora che abita in una piccola e ventosa isola. La nonna è un po’ strana. Mette a bollire le alghe nel pentolone, lascia i denti in un barattolo e ha coperte che pizzicano la pelle. La sua casa è decisamente “ruspante” e lei è sempre indaffarata. Nico non ha mai molto da fare lì, a casa della nonna. Un giorno, un po’ annoiato, decide di passeggiare lungo la riva. Trova uno scoglio pieno di buchi… un gioco perfetto! Quando inizia a piovere non gli resta che rimanere al riparo sotto le grotte dello scoglio. Cade vicino a lui un fradicio uccellino. Nico tenta la strada di casa portando con sé l’animale. La tempesta è sempre più forte. Fortunatamente, appare la piccola barca della nonna. Durante il viaggio verso casa i due soccorrono altri uccellini che il vento buttava in mare. Un intero stormo! Nico e la nonna portano a casa gli sfortunati pennuti, li nutrono e, tornato il bel tempo, li liberano così che possono proseguire il loro viaggio. Lo stormo riparte al completo fatta eccezione del primo uccellino trovato da Nico che rimane lì, sull’isolotto, per essere un amico fedele dell’anziana signora.

Benji Davies scrive e disegna una nuova avventura per i fan di Nico, il piccolo marinaio che vive in riva al mare con il padre pescatore. In quest’ultimo racconto della serie, l’amichevole presenza della balena, coprotagonista delle precedenti avventure, appare per un istante nel gioco di fantasia del bambino:

“Era un enorme scoglio pieno di buchi. (…) Era il dorso muscoso di una vecchia balena”.

Ma non sarà una balena a far da tramite fra Nico e un solitario adulto (qui la nonna) poco disposto a “darsi” a una completa condivisione con il bambino. Questa volta il punto di rottura è provocato da un minuscolo, infreddolito uccellino, arrivato all’improvviso. La nonna probabilmente vive da sola da così tanto tempo, da avere ormai automatizzato in una serie di routine lo scorrere delle sue giornate. Un ritmo nel quale è difficile inserirsi, soprattutto per un bambino sensibile e taciturno come Nico. Nell’epilogo di questa nuova avventura, scopriamo come anche lei, in fondo, si sia semplicemente adattata alla solitudine.

Fedele presenza per i testi italiani dei libri di Davies è Anselmo Roveda, scrittore e coordinatore redazionale del mensile Andersen. Roveda, l’autore de “Il trattore della nonna”, è qui nuovamente alle prese con una nonna emancipata e anticonformista, per certi aspetti simile alla sua protagonista campagnola!