Leggere un racconto che arriva da un diverso angolo del mondo può essere un’opportunità per scoprire le similitudini con altre culture, luoghi e popoli. Questa sensazione di vicinanza la ritrovo anche nei libri per bambini nel momento in cui sono narrate quelle vicessitudini tipiche dell’infanzia. L’autrice degli albi di cui scrivo in questo articolo è Riikka Jäntti, finlandese della capitale Helsinki, conosciuta in 16 paesi per il suo personaggio Pikku hiiri, Piccolo topo, appena approdato in Italia con l’editore Sinnos. La traduzione dei testi dal finlandese è di Giulia Santelli.
Mino piccolo topo
Con le illustrazioni dell’albo Viidakkotanssi (Jungle Dance) Riikka Jäntti ha ottenuto nel 2009 il Tieto-Lauri, un premio per la saggistica per bambini e ragazzi. Il suo stile artistico è decisamente classico, direi anche rassicurante per le letture dei bambini perché riconduce alla semplicità dei racconti di un tempo. Crea le sue tavole con penna, inchiostro, acquerello e gouache.




Sinnos Editore ha recentemente pubblicato due titoli della numerosa serie di racconti che hanno come protagonista il Pikku hiiri di Riikka Jäntti. Il primo di questi, Mino piccolo topo, sorprende per quanto sia facile ritrovare la quotidianità di un bambino (e con un bambino) nell’avventura del protagonista. Mino si comporta come la maggior parte dei bambini di 2-3 anni, ad esempio, quando la mamma lo chiama per vestirsi, si mette a correre per la stanza, scappa e si nasconde sotto un tavolo. Scena comune, eh!
Nel tragitto casa-asilo trova il piacere di saltare dentro una pozzanghera e di “perdere tempo” lungo il percorso. Quattro scene, rappresentate insieme sulla doppia facciata, raccontano la giornata di Mino in quello che potrebbe essere il nido d’infanzia: il gioco, il pranzo, il pisolino e il momento del ricongiungimento con la mamma (che, come nella realtà, non sempre fila liscio).
Prosegue la giornata del piccolo topo/bambino, va al supermercato con la mamma prima di fare rientro a casa. Gioca un po’ al computer (e qui sembra, in realtà, un po’ più grande) e fatica a stoppare sotto richiesta del genitore. Le proteste durante la cena (i broccoli!) e le attività di gioco e di cura che precedono il momento di andare a dormire.
Mino piccolo topo ha un ospite
Le avventure di Mino sono tenere e presentano diverse scene che fanno sorridere per quanta somiglianza ci sia con i coetanei reali del protagonista. A seguire, come anticipato, è disponibile un secondo titolo della serie di illustrati dedicati a Pikku hiiri, intitolato Mino piccolo topo ha un ospite. Stesso formato con copertina cartonata e medesimo inizio della storia, il risveglio del mattino. É sabato, Mino è di buon umore e corre a svegliare la sua mamma. Insieme fanno colazione, finchè arriva il momento di occuparsi delle facende domestiche. Mino sta crescendo e vuole fare da solo nell’aiutare la mamma nei mestieri. Ho trovato interessanti, nel racconto, le dinamiche mamma-figlio. Il genitore, come succede nella realtà, resta in equilibrio tra la volontà di far partecipare il piccolo figlio e la necessità, in alcuni momenti, di dire di no.




Circa a metà del racconto, arriva l’ospite annunciato nel titolo. Si tratta di Lino, un amichetto di Mino. I due bambini si mettono a giocare insieme e dopo l’iniziale entusiasmo, come spesso accade, iniziano a litigare. Ed è tutto così sorprendentemente reale! Anche l’intervento da paciere della mamma. Come nel precedente racconto, la vicenda si svolge dal risveglio all’addormentamento del protagonista.
Due libri vicini ai bambini che consiglio di avere tra le letture ad alta voce dedicate ai più piccoli.