Per questa rassegna libresca di metà settimana, segnalo con molto piacere un albo illustrato di recente uscita che ho trovato decisamente significativo (nel corso dell’articolo scoprirai il perché).

Pubblicato lo scorso 10 marzo da Lapis Edizioni, “Non temere” è il nuovo racconto della scrittrice e traduttrice Guia Risari (qui puoi trovare altri libri della stessa autrice), accompagnato dalle illustrazioni di Daniela Tieni.

Il titolo rassicurante “Non temere” apre a una narrazione decisamente poetica, con i toni profondi e avvolgenti che già caratterizzano la scrittura di Guia Risari. Un susseguirsi di versi che ripetono lo stesso incipit (non temere) e rivelano, pagina dopo pagina, il discorso di un adulto quando, in qualità di mentore, descrive a un piccolo individuo un intero mondo ancora da scoprire.

non temere guia risari daniela tieni

Un dialogo che racchiude, a mio avviso, il senso dell’holding winnicottiana, ossia l’attitudine materna necessaria a contenere le angosce del bambino e a offrire quella graduale rassicurazione a lui, lei, utile per poter seguire la spinta ad agire e l’innata curiosità verso ciò che lo circonda; la natura e i suoi elementi in primis.

Un dialogo arricchito anche dalle note colorate dell’illustratrice romana Daniela Tieni (scopri qui gli altri albi da lei illustrati già recensiti sul blog) che sceglie di popolare i paesaggi di figure antropomorfe con diverse caratteristiche che conducono il lettore a un immaginario extraterrestre. Allo stesso modo, anche le grafiche e le ambientazioni appaiono sia familiari sia aliene. Le immagini riempiono quindi di magia – di favola – i richiami naturalistici presenti nel testo.

In questo viaggio, i due protagonisti si muovono tra ambienti ed eventi della natura: la notte, l’acqua, il vento, le rocce, la grandine, il bosco, la montagna, il sole, il tempo e – spero di non aver dimenticato nulla – lo spazio. Ogni strofa è circolare. Nei primi versi ciascun elemento è descritto dal punto di vista ostile e pericoloso, dal lato che può incutere timore e, per questo, spingere a evitarlo. Nelle parole conclusive, invece, viene data voce alle caratteristiche che rendono inevitabile l’esperienza con quell’elemento. Un’immersione con qualcosa di cui, in fondo, non facciamo altro che esserne parte.

Proprio per questo aspetto, il racconto illustrato può trasformarsi in una lettura integrativa delle esperienze di educazione in natura e all’aria aperta. Nella sua dialettica ripropone infatti la considerazione differente di rischio e pericolo, tanto cara alla pedagogia dell’outdoor education, che riflette sulla possibilità, sempre più urgente, di tornare a cogliere il mondo esterno non solo come minaccia ma anche, e soprattutto, come opportunità.

Una lettura che fa largo uso del linguaggio simbolico. Indicata ai bambini dai 5 anni di età.