L’estate, il cielo sereno e i giochi all’aria aperta; così Uto e Leo, amici per la pelle, passano insieme il loro tempo sulla collina. Due grosse scatole di cartone portate da casa fanno da scenografia agli infiniti giochi di fantasia. Re, soldati, astronauti e pirati: l’immaginazione non ha limiti per due grandi amici come loro.
Un giorno arriva Samu. Da tempo osserva i due bambini giocare, desideroso di unirsi a loro. Ora possiede una scatola abbastanza grande, si è fatto coraggio ed è salito sulla collina. Leo accoglie con gioia il terzo amico. Anche Uto sembra entusiasta della nuova compagnia, finché uno strano sentimento non prende il sopravvento: è triste nel vedere il suo compagno di giochi così affiatato con Samu. Tornato a casa Uto distrugge la sua scatola, non vuole più andare sulla collina.
Nonostante Leo e Samu passino spesso a chiamarlo, lui non ne vuole proprio sapere e rimane da solo nella sua cameretta. In realtà i momenti passati con Leo gli mancano molto. Anche Leo e Samu sentono la sua mancanza e decidono di fargli una sorpresa: costruiscono un’enorme e accessoriata scatola su ruote per l’amico! Uto, meravigliato, torna a giocare sulla collina, dopotutto anche Samu è gentile, divertente, audace e coraggioso. La condivisione a due è finalmente diventata una divertentissima condivisione a tre.

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Durante l’infanzia l’esperienza di gioco, necessaria e piacevole per ogni bambino, diventa sempre più strutturata e organizzata. Dal terzo anno di vita in poi si manifesta una particolare modalità di gioco, definita sociale: i bambini sono ora in grado di interagire tra di loro, cooperare, stabilire regole e ruoli ed anche entrare in competizione e conflitto. È il momento in cui cercano assiduamente la compagnia dei coetanei. Benché legate all’infanzia, queste esperienze hanno anche un’importante valore formativo e influiscono sullo sviluppo della personalità. Attraverso il gioco sociale i bambini interiorizzano modelli comportamentali e imparano a stare con gli altri: creano dunque le basi per le competenze sociali future. Il rapporto tra pari è unico e carico di sentimenti.

Chi di noi non ricorda le amicizie dell’infanzia, i pomeriggi all’aria aperta passati a inventare giochi, a ridere, scherzare, litigare e fare pace? “Sulla collina” è tutto questo, un racconto sui sentimenti che ruotano intorno all’amicizia e che la condivisione, il gioco e il tempo passato insieme, non fanno altro che intensificare.
Il protagonista del racconto sperimenta le varie sfumature dell’essere amici, anche quelle meno piacevoli: gelosie, incomprensioni e antipatie minacciano serenità e spensieratezza. È questa una lettura che favorisce sicuramente l’immedesimazione con le emozioni che nascono proprio dalle interazioni fra pari, in un momento della vita in cui, i bambini ascoltatori, le stanno sperimentando nella loro quotidianità.

Al nido d’infanzia il racconto può essere proposto ai bambini coinvolti nel passaggio nido-materna, età nella quale il gioco sociale inizia a manifestarsi. Nella scuola per l’infanzia la lettura accompagna piacevolmente i vissuti dei bambini. Da sempre i bambini identificano tra i coetanei il cosiddetto “migliore amico” con il quale instaurano una relazione diadica e quasi esclusiva. La storia di Uto e Leo racconta ai piccoli lettori un diverso significato di amicizia dove si può stare bene anche in gruppo e dove ogni amico diventa unico e speciale.

“Sulla collina” è vincitore del premio ANDERSEN la rivista e premio dei libri per ragazzi per la categoria Miglior libro 0/6 anni – 2016, con le seguenti motivazioni: “Per la semplicità di un racconto capace però di mettere al centro grandi temi nella crescita di un bambino: dall’amicizia al valore del gioco, dalla gelosia alla condivisione. Per una delicata e luminosa rappresentazione della natura. Per la bellezza e la vivacità dei disegni di Davies”.