In questi mesi ho scoperto moltissime novità editoriali. Alcune sono riuscita a raccontarvele nell’immediato, per altre ho dovuto invece prendermi del tempo. Ci sono storie che meritano un approfondimento particolare. Una di queste è certamente quella che il cantautore australiano Nic Cester ha scritto durante il lockdown del 2020, dedicandola alla sua piccola figlia.
Se il mondo si ferma, la mente si muove
Avete notato quante nuove idee sono nate durante il lockdown? Un paradosso. Quel momento di grande limitazione, che mai più vorremmo ripetere, è stato anche un periodo di opportunità per chi ha saputo coglierle. C’è stato infatti chi, chiuso come tanti tra le mura di un’abitazione, si è reinventato qualcosa di nuovo, sfruttando l’improvvisa marea di tempo libero per investire in qualche progetto. Per quanto riguarda la letteratura, i giorni di lockdown hanno dato origine a diversi racconti, alcuni di questi li ho anche presentati qui sul blog. È stato, dunque, un momento utile a rivedere le cose da un altro punto di vista, a ripensare ai ricordi e a riflettere sul futuro.
Lo scorso novembre è stato pubblicato da Kite Editore il racconto che Nic Cester ha scritto per Matilda, la figlia di tre anni, proprio durante l’inizio della proclamata pandemia. Fermo a Milano con la sua famiglia, il musicista australiano e di origine italiane, ha ripensato a un’insegna storica, addirittura del 1936, ancora presente a Melbourne e installata sopra a un’ex fabbrica di aceto.


A vivere si impara vivendo
In quell’insegna illuminata a neon era raffigurata l’immagine di una bambina intenta a saltare (perennemente) la corda. Era posta in una posizione strategica. Chiunque, da molti angoli della città, poteva vederla illuminare la notte. Seppure la figura di una ragazzina che gioca alla corda potesse sembrare un’icona di spensieratezza e libertà, in realtà, dietro quel sorriso statico, campeggiava una grande sofferenza. La skipping girl, si sentiva imprigionata nella sua immagine, in un loop sempre uguale che si elevava quotidianamente tra la gente che viveva proprio nel modo in cui lei stessa avrebbe voluto fare. Ogni sera accendeva le sue luci, ogni mattina, invece, sperava che le cose cambiassero.
A questo punto del racconto Nic Cester fa un regalo a quella ragazza dell’insegna sopra la fabbrica, ancora presente nei suoi ricordi. Le dona la possibilità di liberarsi dal suo lockdown. Un progetto editoriale inedito che prevede una narrazione raccontata attraverso diversi canali. In pratica, si tratta di un albo illustrato con colonna sonora. Alla musica del cantautore (l’album è intitolato “The skipping girl”) si aggiunge quindi il libro, magistralmente illustrato da Richolly Rosazza, in uno stile diverso dal consueto. C’è anche una curiosa citazione rivolta ai suoi lavori, proprio all’interno di un’immagine. Nella terza tavola, sopra l’insegna pubblicitaria posta nel retro di un autobus, si scorge il riferimento all’albo “Legami”, della coppia Al Omari – Rosazza (Kite 2019).



Tornando alla narrazione, sopraggiunge ora un violento temporale. La gente fugge, le insegne cadono e, tra queste, precipita al suolo anche la ragazza che salta. Il giorno dopo, alla fine della tempesta, si riscopre intera, libera dai fili e dai ferri dell’insegna. Stenta a credere che il suo desiderio si stesse finalmente realizzando. Ma le cose non sono affatto semplici come immaginava, la gente la guarda con sospetto. Si accorge di aver perso i colori e si sente, quindi, invadere dalla tristezza.
Ora, qui potete percepire la bellezza di questo racconto nel rileggerlo attraverso un parallelismo: quello tra la vicenda della ragazza e il sentimento del non sentirsi realizzati nella propria esistenza. Quanti si sentono incastrati in una quotidianità stretta, poco in linea con il proprio modo di essere? Quanti, comunque, faticano ad abbandonare quella realtà perché, nonostante tutto, sa avvolgere nel rassicurante senso di certezza? Ricominciare da capo richiede davvero molta energia.
Ed ecco raggiunta la seconda parte del racconto. La ragazza, ormai fatta di carne e ossa, deve ora comprendere cosa sia la vita. Si accorge presto di non sapere nulla dell’esistere, nonostante il suo forte desiderio di poter vivere libera come la gente che vedeva dall’alto. Dopo ogni nuova esperienza vissuta, ritorna a essere a colori. Durante questo percorso, inoltre, aggiunge deduzioni al suo dolce filosofeggiare sul senso della vita. La skipping girl ci fa dono, quindi, della sua importante scoperta:
“A vivere si impara vivendo”.
Alla lettura di questo malinconico albo, si sommano, nel progetto “The skipping girl”, le tracce del musicista Nic Cester. L’album è pubblicato da Davoli Studio Milano e distribuito da ADA. Con il qrcode che si trova all’interno del libro, è possibile ascoltare la colonna sonora. Esiste inoltre una versione speciale e in tiratura limitata di “The skipping girl” che prevede la versione inglese dell’albo in aggiunta al prezioso vinile.
Approfondimenti: Intervista a Nic Cester su Rai Radio1