Terza recensione consecutiva! Come avevo dichiarato nei precedenti post, eccomi in questa sfida contro me stessa. Mi sono impegnata a scrivere una presentazione ogni sera (l’unico momento tranquillo della giornata) di un libro illustrato o narrativa. In realtà è anche una lotta contro il tempo e contro la cospicua discesa energetica di fine giornata, due fattori che allontanano così facilmente da ciò che vorremmo essere e fare, non trovi?
Sarebbe fantastico, invece, trovarsi a essere forti e impavidi come Mister Tiger. Lui sì che è un tizio capace di transitare da una situazione all’altra senza dover continuamente cambiare maschera sociale… Ci credo, se la tiene sempre addosso! Ha tagliato la testa al toro risolvendo all’origine gli ardui processi che riguardano la ricerca dell’identità. Ok, sto correndo troppo; sento che ti stai chiedendo: “Ma di chi diavolo stai parlando?”
Sto parlando, ti ridico il suo nome, di Mister Tiger, il personaggio di fantasia di Davide Calì e Miguel Tango (per le illustrazioni) e protagonista del racconto recentemente pubblicato dall’editore EDT- Giralangolo. Una di quelle letture che aprono i sorrisi e portano il buonumore, per questo ne scrivo.

Il racconto ha una struttura che lo colloca a metà tra albo illustrato e graphic novel, con un forte richiamo, o almeno è ciò che ho pensato appena l’ho visto, al manga Tiger Mask (L’uomo Tigre) scritto da Ikki Kajiware e disegnato da Naoki Tsuji. Te lo ricordi? È stato pubblicato per la prima volta in Giappone nel 1968 ed è diventato tanto noto alla generazione cresciuta tra gli anni ’70 e ’80 (se lo sei anche tu ora starai sicuramente canticchiando la sigla del cartone animato!)
MISTER TIGER, ultimo titolo della collana Sottosopra, racconta di un wrestler dal cuore sensibile che non trova il coraggio di dichiararsi alla ragazza che gli piace. In uno stile tra albo e fumetto, mescola sorriso ed emozione con la caratteristica verve di Calì.
EDT-Giralangolo

Ma i due personaggi qui citati in realtà hanno in comune solo la maschera da felino arancione. Mister Tiger non è un supereroe, bensì un wrestler professionista. Sì, certo, è forte e combattivo. Lo è sul ring durante le competizioni, dove il pubblico attende le sue mosse vincenti. Ma fuori dal lavoro, seppure non toglie mai la maschera, si presenta come un uomo solitario e sensibile. Il suo più caro amico è un piccolo barboncino di nome Fifì, al quale dedica gran parte del tempo libero. Nella vita comune vede anche tanta cattiveria e maleducazione che non può combattere come farebbe nel wrestling.
Fuori dal ring Mister Tiger è decisamente meno grintoso, soprattutto nelle questioni sentimentali. Quando incontra la ragazza che gli piace “si sente le gambe molli come un budino. E la pancia gorgogliarecome quella volta che ha fatto indigestione di anguria“. Non trova in alcun modo il coraggio di rivelare alla bella barista i suoi sentimenti. Inoltre teme anche che a lei non piacerebbe affatto ciò che fa di mestiere. C’è il gruppo strampalato dei suoi amici del wrestling pronto a incoraggiarlo e a spronarlo di essere combattente anche in amore. Così, mentre Mister Tiger pensa al da farsi per conquistare l’amata, ecco che il piccolo Fifì, nel modo più spontaneo per un cane, gli prepara la strada.

Il racconto è pubblicato nella collana Sottosopra di Giralangolo che da anni si dedica alle proposte narrative che vogliono superare gli stereotipi e i pregiudizi. Il personaggio di Mister Tiger pone in evidenza il contrasto tra i due ambiti di vita del protagonista a ciascuno dei quali corrisponde un indole che appare completamente diversa. Traspare inoltre la bellezza di poter essere se stessi, nelle tante sfumature in cui si sceglie di esistere.