Questo è il primo Natale in cui Claudio, mio figlio, non crede più in Babbo Natale. Se n’è ricordato qualche giorno fa, quando, preso dall’automatismo, si stava sedendo a scrivergli la letterina. Ops, non esiste e lui lo sa. Riaccorgersi di essere fuori dall’incanto dell’infanzia, quella sera, gli ha provocato un improvviso senso di tristezza. Ha iniziato così a scrivere foglietti su foglietti e, infine, me ne ha consegnato uno.
No Natale. Tanto è solo una festicciola con dei regali e un albero di plastica. Quindi sarà il Natale più brutto del mondo! Mi dispiace mamma.
Ce l’ho ancora qui, appoggiato sopra un davanzale della cucina. Ogni tanto lo riguardo cercando di immedesimarmi in lui che, nonostante i suoi nove anni, ha sentito il bisogno di sapere (ma questo ve lo racconterò nel prossimo articolo). Ripenso anche alla sua sensibilità e discrezione quando, qualche sera fa, abbiamo invitato a cena una compagna di scuola che mi ha confidato: “Sai che nella nostra classe ci sono alcuni bambini che non credono in Babbo Natale?”. Mio figlio, per lei, non era contemplato tra questi dissidenti.
Ma il Natale resta sempre e comunque un momento magico – ho detto a Claudio – nonostante il realismo e il disincanto. Bisogna prenderlo nel verso migliore, nella sua parte meno consumista e in quell’altra che evita gli affetti forzati. Bisogna coglierlo nella sincerità dei rapporti umani, proprio come succede in questo racconto, il primo della carrellata di novità editoriale che arrivano da Kite Edizioni.
Uno due tre, il sequel dell’amicizia tra una volpe e un ghiro
Il primo dei libri sotto l’albero che ti presento oggi è Uno due tre, appena uscito in libreria. L’albo, scritto dall’attore Giorgio Volpe, è il seguito di Prima di dormire , il racconto che introduce la tenera e totalizzante amicizia tra una volpe e un ghiro. Gli elementi sono già definiti nel primo libro: i colori del bosco, le stagioni, la compagnia, il letargo e la solitudine. Rientrano tutti nuovamente in scena, aggiungendone un altro: un nuovo amico.
Ora che l’inverno è giunto a termine, Rosso Bel Pelo (la volpe) si prepara a riabbracciare il suo amico che si trova, ancora per poco, in letargo. Nell’attesa di rivedere Quik (il ghiro) viene colto da alcuni pensieri. La stagione fredda è stata meno solitaria del previsto dal momento che Rosso Bel Pelo ha trovato un nuovo amico al quale ora è molto legato. Vorrebbe sorprendere Quik presentandogli Bas (il tasso). Sarebbe fantastico, un nuovo amico per tutti e due!
Ma viene assalito dall’insicurezza. Insomma, anche i personaggi delle favole hanno le loro paranoie! Quindi Rosso Bel Pelo teme che la presenza di Bas avrebbe potuto, in qualche modo, rovinare il loro rapporto di amicizia. Così, la tenera volpe, mentre zompetta tra le stupende tavole di Paolo Proietti, fa la cosa peggiore che avrebbe mai potuto fare: nascondere un amico all’altro. Paralizzato dalle sue paure, si divide, giorno dopo giorno, tra la compagnia dei due animali.
Ovviamente Quik, pur non essendo una lince (certo è un ghiro), vedendolo sempre defilarsi con tanta fretta, inizia ad avere qualche sospetto e, al pari di un coniuge tradito, si mette a seguirlo. A questo punto scopre dove fugge l’amico ed è svelato lo strano comportamento di Rosso. Appena lo rivede, gli lancia una frecciatina. I due parlano. L’amicizia, quella vera, ha il cuore grande, e, se due è meglio di uno, tre lo è ancora di più. Ed è così, con tre amici, che finisce la storia.





Che pestilenza quei bambini maleducati
Questo racconto è al dir poco geniale, l’ho appena letto e ho ancora il sorriso sulle labbra. Tutto si muove all’insegna del “predica bene e razzola male”, ma procediamo per gradi. Gli abitanti di un paese lontano non riescono in nessun modo a gestire i loro chiassosi e maleducati bambini. Risulta impossibile insegnare loro le buone maniere e fargli smettere di mangiare le caramelle. Disperati, gli adulti si riuniscono per trovare una soluzione. Uno di loro mostra agli altri questo annuncio pubblicitario:
Problemi con la prole?
Non studia non si lava?
Non sparecchia la tavola?
I 4 cavalieri delle buone maniere
Sono al vostro servizio.
I cavalieri sono quattro – Spazzolino, Frusta, Galateo e Tormento – ognuno ha una specializzazione così ben definita che neanche i corsi di laurea italiani sarebbero capaci di ramificare così tanto. In quattro e quattr’otto (beh, essendo in quattro) mettono in riga i bambini. I piccoli del villaggio diventano dei bijoux d’educazione. Ma appena tolgono lo sguardo su di loro, si accorgono che il problema è a monte: gli adulti non sono certo più educati dei bambini!
Un racconto irriverente, firmato dallo scrittore e sceneggiatore Pierdomenico Baccalario. Le illustrazioni sono invece di Emanuele Benetti, educatore con la passione per il disegno che ha all’attivo numerosi premi e riconoscimenti. Con I cavalieri delle buone maniere ha vinto l’edizione 2020/2021 del Concorso Lucca Junior – Premio di Illustrazione Editoriale “Livio Sossi” organizzato da Lucca Comics & Games in collaborazione con Book on a tree e AI – Associazione Autori di Immagini.
Un racconto che consiglio vivamente a tutti quei bambini che vogliono evitare di trovare del carbone al posto dei doni. Ecco, mi rivolgo a voi, avete ancora qualche settimana di tempo! Per correre ai ripari, potete telefonare ai cavalieri delle buone maniere, ecco il numero: 00 00 47 72 99. Il libro è anche per tutti gli adulti che vogliono sorridere insieme ai loro piccoli lettori.





Quando i conigli diventano troppi
Se avete osservato con attenzione I cavalieri delle buone maniere, sicuramente avrete visto, qua e là nel paesaggio pressoché in bianco e nero, spuntare alcuni piccoli conigli arancioni. Saranno certamente fuggiti da quest’altro racconto, Troppi conigli, anch’esso illustrato da Emanuele Benetti e firmato da Davide Calì.
Non sapete quanto capisca il desiderio dei fratellini Owen e Zoey sull’avere un animale domestico. Da bambina c’è stato un periodo in cui mio padre trovava bigliettini ovunque, in questi scrivevo la mia perentoria richiesta: “O cane o gatto”. Come il mio, anche il papà dei due protagonisti del racconto alla fine cede e porta i figli in un negozio di animali.
Qui trovano la locandina di un’offerta speciale che riporta la possibilità di prendere due conigli al prezzo di uno. Il papà, ignorando a piè pari le regole dell’accoppiamento, coglie l’affare. Ma avere dei conigli per casa non è certo semplice, soprattutto se questi, nel giro di pochi giorni, diventano da due a… duecentodieci! Per tornare alla normalità, la famiglia inizia a distribuire (a tradimento) conigli agli altri abitanti della città. I buffi animali sembrano adattarsi in ogni nuovo ambiente e circostanza, godendo di tutto ciò che la vita offre loro.
La rappresentazione di Benetti è spassosa. Come nel precedente racconto, l’illustratore utilizza i colori unicamente per evidenziare i soggetti. Tornando alla storia, da questo momento in poi ci si deve rimboccare le maniche e mettersi a fare i conti: duecentodieci meno uno, meno due, meno tre, meno quattro e via dicendo… Verso la fine, presi dalla distribuzione, i bambini si accorgono di non aver tenuto nemmeno un coniglietto per loro! Quindi tornano insieme al padre al negozio di animali, questa volta per acquistare un furetto. Aspetta, aspetta! C’è una nuova imperdibile offerta…




