Può essere che l’anziano Babbo viva un’avventura diversa ad ogni Natale. Questa sarà certamente influenzata dai tempi che corrono, dalle cose che cambiano e dai i sentimenti che restano. Un Babbo Natale sotto stress, che borbotta e teme per il peggio, è quello descritto dall’autrice Sylvaine Nahas nel nuovo racconto.
Come ogni anno in questo periodo, i bambini iniziano a elencarmi ciò che vorrebbero ricevere da Babbo Natale. Dal momento che cambiano idea almeno tre volte al giorno, chiedo loro di scrivere la lettera al generoso signore giustificando con il fatto che, in questo modo, le poste possono avere il tempo di recapitargliela. La speranza è che loro compiano (finalmente) una scelta tra i tanti desideri.

Vorrei… vorrei… vorrei…
Ecco, si lasciano prendere la mano: la selezione di un dono si trasforma subito in una lista nozze di giocattoli.
– “Bambini non va bene, non possiamo far spendere così tanti soldi a Babbo Natale…”
– “Ma mamma, guarda che i giochi li costruiscono gli elfi!”, risponde il piccolo.
– “Eh no (non mi freghi)… oggi non è più così, loro fabbricavano i giochi del passato. Adesso è Babbo Natale che li compra!”, cerco di essere convincente.
– “Allora gli elfi sicuramente lo aiutano a fare la spesa”, argomenta il maggiore dei due.
– “Ma li possono prendere anche loro su Amason?”
Va beh,
Oggi credere nelle favole è una fatica pazzesca!
L’immaginario fantastico è sempre meno plausibile. Le culture sempre più complesse, i bambini sempre più logici, i desideri sempre più commerciali. Eppure i piccoli restano propensi a gustarsi questo incanto tramandato. Proprio come i loro coetanei di un tempo.

Può essere, in effetti, che quel Babbo che esiste da millant’anni (cifra esagerata inventata da mio figlio) ad ogni Natale viva un’avventura diversa, influenzata dai tempi che corrono, dalle cose che cambiano e dai i sentimenti che restano. Un Babbo Natale sotto stress, che borbotta e teme per il peggio, è quello descritto dall’autrice Sylvaine Nahas nel suo racconto “Che disastro di Natale!”.
“Che disastro di Natale” è anche il refrain che esclama il Babbo protagonista ogni volta che qualcosa non va per il verso giusto. A sorpresa, nelle prime scene del racconto ritrovo le congetture dei miei figli: gli elfi fabbricano giocattoli tradizionali combinando pasticci, Babbo Natale trova gli oggetti più strani nelle richieste sulle letterine inviate dai bambini. Non più bambole e trenini ma robot e droni!
Quattro renne “fuori uso” perché puerpere, la slitta trainata da un goffo elefante, un incidente, l’abito rosso strappato, una bambina che non riceve in tempo il suo regalo… Insomma, questo Natale sta diventando proprio disastroso. Dopo tante peripezie, tutto volge per il lieto fine e il Natale ritorna a essere perfetto. Perfetto proprio come questo simpatico racconto, capace di avvolgere nell’atmosfera natalizia i bambini che aspettano il 25 dicembre.

Le stupende illustrazioni di Bimba Landmann, già presenti lo scorso Natale nel racconto di Chiara Lossani (“Abar e Babir. Il viaggio dei desideri”, Arka ed.), sono capaci di riproporre tutto il candore di questa festività arricchendo la struttura narrativa con miniature che evocano uno stile antico.
Manca poco meno di un mese all’atteso Natale, l’augurio per tutti non può che essere quello di poterlo passare con i propri cari, davanti ad un buon panettone e in compagnia di un bel libro. Quest’ultimo già lo abbiamo. Allora il Natale, per questo, non sarà di certo un disastro!
Letture ad alta voce aspettando il Natale: