Domenica sera. Mentre aiuto Claudio a preparare lo zaino, penso che il mio giorno della settimana preferito è da sempre stato il sabato. C’è la rilassata illusione di avere ancora un sacco di tempo libero. Della domenica non sopporto invece il fatto che mi viene sempre da pensare che ci vorrebbe ancora, e ancora, un’ulteriore domenica.
La domenica si porta via il weekend
Per fortuna mancano pochi giorni alle vacanze. Certo è che l’Epifania fa la stessa identica cosa durante la pausa natalizia, nel momento in cui la Befana, come cita un noto proverbio, si porta via tutte le feste dietro la sua scopa volante. Forse è per questo che l’attendiamo con meno ansia rispetto all’amato Babbo Natale? Oppure è a causa dei doni più modesti?
Eppure anche la Befana regala, ai bambini di ogni tempo, una grandiosa valenza narrativa data dalla sua esistenza magica e mitologica. Da una parte ci sono i bambini che, esprimendo le loro congetture, creano un crescente equilibrio tra logica e incanto. Dall’altra ci sono gli autori che, giocando con le domande dei bambini, realizzano nuove avventure e risvolti logici dedicati ai personaggi mitologici.
Una graziosa ragazza aspira al mestiere e si candida all’Accademia delle Befane
Così è il racconto della scrittrice e giornalista Fulvia Degl’Innocenti, accanto al quale la brava AnnaLaura Cantone regala i suoi noti nasoni alle aspiranti befane qui narrate.
La premessa è che di befane ce ne sono molte in giro per il mondo. Dunque si tratta di un vero e proprio mestiere con tanto di Accademia che ne conferisce il titolo. Una di queste aspiranti è Rebecca. La ragazza desidera diventare una Befana da quando era bambina ma c’è un problema alla sua candidatura… È troppo bella!

Grazie a un trucco meticoloso, Rebecca riesce a rendersi brutta, a superare le prime due selezioni e ad entrare alla scuola. Ottiene ottimi voti in tutte le materie previste per la qualifica (ma non aspettatevi geografia o matematica). Inoltre fa amicizia con tutte le altre – realmente brutte – studentesse.
Quando finalmente arriva il giorno dell’ultimo esame, un’improvvisa pioggia rovina il trucco imbruttente di Rebecca.
Riuscirà la nostra protagonista a diventare una Befana qualificata?
Il testo del racconto circonda le comiche immagini della Cantone. Nella trama l’autrice ripropone, all’inverso, l’insegnamento legato “al non fermarsi alle apparenze”. Una lettura piacevole, dinamica e originale che diverte i piccoli lettori (dai 5 anni) che attendono la notte del 6 gennaio.
Da leggere e rileggere prima che le feste, la Befana, si porti via!