La bella stagione diventa per tanti il momento top per leggere di più. Inizio dunque a dedicare alcuni articoli ai libri che ho letto negli ultimi tempi e che ho trovato particolarmente piacevoli e interessanti. Dunque, prepara carta e penna per segnarti questo primo titolo: Liberati della brava bambina.

Gli autori sono marito e moglie, entrambi scrittori e filosofi. Si tratta di Maura Gancitano e Andrea Colamedici che, da poco, hanno pubblicato un nuovo libro (2023) sempre per HarperCollins Ma chi me lo fa fare? Come il lavoro ci ha illuso: la fine dell’incantesimo. Il titolo m’incuriosisce parecchio e spero di aggiungerlo presto in una recensione (se tu l’avessi già letto fammi sapere come ti è sembrato!)

Maura Gancitano e Andrea Colamedici sono, inoltre, i fondatori di Tlon, un progetto di divulgazione culturale, scuola di filosofia (per ogni età) oltre che casa editrice e libreria teatro. Insieme, hanno già alle spalle una sostanziosa bibliografia: Il gioco del pensiero (Zanichelli 2022) La Società della performance (2018) Liberati della brava bambina (HarperCollins 2019, è il titolo di cui ti parlo qui), Prendila con filosofia ( HarperCollins 2021) e L’Alba dei nuovi déi (Mondadori 2021). Maura è anche autrice di Specchio delle mie brame. La prigione della bellezza, vincitore del premio Rapallo 2022.

Oltre a essere co-autori sono attivi in diversi ambiti; hanno una rubrica fissa su Vanity fair (Prendila con filosofia), diversi podcast tra cui Meno per meno, con il cantante Niccolò Fabi, sono formatori e docenti universitari. Puoi conoscere le loro attività e progetti sul sito del progetto Tlon.

Liberati della brava bambina è un libro sottilmente emancipante, dedicato a tutte le donne che si sentono insoddisfatte, arrabbiate e infelici; nonostante (si dica) abbiano tutto. Alle donne che si sentono dire ‘ma di cosa ti lamenti? Hai una bella casa, dei figli, un marito…’, e così via.

Liberati della brava bambina

C’è certamente qualcosa di più profondo. Qualche ingranaggio inceppato che non permette di fare andare le cose come gli altri si aspetterebbero. Sarà certamente ‘colpa’ del caratteraccio (tipico femminile). E si va avanti così. Il risvolto è che, oltre a non essere comprese, diventa anche difficile autocomprendersi.

Se, questo velato malessere dipendesse piuttosto dalla storia, dal passato? Dai millenni di soprusi, sottomissioni, violenze e torture subite dalle donne di un tempo. Oltre al fatto che molte di loro siano state spesso sedotte e abbandonate. Un passato che potrebbe vibrare ancora, sotto forma di inconscio collettivo, nelle donne di oggi. Anche in quelle più fortunate che vivono in società (come pare) emancipate.

Si tratta del “problema senza nome”. La tesi proposta tra le pagine di questo libro è dialogata attraverso le storie di otto figure archetipe femminili, rivelatrici degli aspetti oscuri appartenuti alla lunga tradizione del patriarcato.

La rilettura data da Maura Gangintano e Andrea Colamedici (la nota interessante è che il libro sia scritto da un uomo e da una donna), libera le tante donne del passato dal giudizio posto su di loro, portando alla luce il passionale desiderio di esprimere se stesse. La loro aspirazione era stata pesantemente intralciata dalle dinamiche culturali che ne hanno definito un ruolo sociale, dato per il fatto di essere donna, e ne hanno impedito (negli epiloghi nefasti) l’autoderminazione.

Sono storie tratte dalla mitologia e dalla letteratura, narrate da un punto di vista davvero arguto e brillante. Ogni donna può ritrovare facilmente pezzetti della propria esperienza nelle vicende di queste eroine mitologiche: Era, Medea, Daenerys, Morgana, Malefica, Difred, Elena, Dina.

Ogni donna può ritrovare, altresì, il modo di liberarsi della brava bambina e riscoprire, lungo il suo percorso, la propria autenticità e i propri desideri.

Comunque, trovo che il titolo del libro sia geniale.