Ti sarà certamente capitato di uscire di casa e di dimenticare di prendere il cellulare. Una volta fuori, ti sarà venuto in mente di tornare indietro per recuperarlo anche se eri estremamente in ritardo, oppure sei riuscito a convincerti di poterne fare benissimo a meno e avrai quindi deciso di tirare dritto.

Se non sei tornato sui tuoi passi, in quella lunga giornata lavorativa senza il telefono è probabile che tu sia stato subissato da tutta una serie di gesti e pensieri rivolti proprio al dispositivo assente. Un arto fantasma verso il quale la tua mente avrà continuato a compiere iniziative in tutta autonomia. Ti sarai trovato a pensare, in svariate occasioni, cose come: “lo cerco subito sul web”, “chissà se è arrivato quel messaggio”, “ora leggo quella email”, “devo fare il pagamento”, per poi concludere con un: “ah giusto, non ho il telefono”.

Magari ti sposti con i mezzi di trasporto e, in quel giorno senza il telefono, sarai stato uno dei pochi a non avere il collo ricurvo su se stesso. Ti sarai trovato a guardare altrove e a scrutare gli altri per accorgerti di come siano assenti al qui e ora. Avrai notato che la gente intorno a te è presente solo in apparenza. In effetti, le persone non sono mai state tanto connesse come lo sono oggi e, al tempo stesso, tanto distanti.

Sono le 14:22 di martedì 22-02-2022 e ti rimane il 22% di batteria sul cellulare.
Cosa potrebbe succedere in un semplice tour sulla Metropol Line?

Sandro Bassi su Instagram

Sandro Bassi è un artista venezuelano con una lunga carriera in ambito pubblicitario, durante la quale ha lavorato per noti marchi e vinto diverse medaglie al Festival Iberoamericano de la Creatividad. Ha fondato, con la moglie María Elena Váldez, lo studio di arte e illustrazione Guabábana Mecánica. “Altroquando” è il suo primo racconto illustrato. Si tratta di un silentbook completamente in bianco e nero (ma ti invito ad ammirare alcune tavole a colori e lo storyboard postato sul profilo Instagram dell’autore) pubblicato per la prima volta con il titolo “La Nacionalién” per l’editore Libros del Zorro Rojo (2020), precedentemente esposto nel campionario di illustratori alla Bologna Children’s Book Fair 2019 e poi vincitore del premio Gran Junceda 2021.

Il titolo originale “La Nacionalién” così come la versione inglese “Alien Nation” propongono un gioco di significati con l’unione dei termini ‘nazione’, intesa come popolo, e ‘alieno’, ossia qualcosa di estraneo, extraterrestre. Insieme, le due parole formano ‘alienazione’ che sappiamo essere il processo attraverso il quale l’uomo si estrania da se stesso, smarrendo la sua identità umana. Un messaggio non casuale e posto in modo provocatorio, l’unico indotto dall’autore al lettore.

“Altroquando” è invece il titolo scelto per l’edizione italiana, recentemente pubblicata da Kite (2023) nella collana Voci (illustrati per lettori adulti). Ho avuto una lunga conversazione proprio con l’editor Giulia Belloni per scoprire qualcosa in più in merito a questa graphic novel che ha certamente destabilizzato e spiazzato il pubblico e la critica per il modo schietto in cui mostra e racconta la dipendenza dai dispositivi tecnologici.

Sandro Bassi avvisa il lettore: «Le immagini di questo libro sono basate sulla realtà. Ogni rassomiglianza o somiglianza non è casuale» e presenta così il racconto nei suoi canali social: «Un incredibile viaggio senza parole in un mondo totalmente diverso dal nostro… O forse no?». In effetti, se non fosse per quelle teste aliene ci troveremmo a essere spettatori di una scenografia piuttosto consueta. Una rappresentazione del quotidiano capace di colpire come uno schiaffo in pieno volto, almeno a chi conserva ancora una testa umana.

La prima riflessione ricade inevitabilmente su un possibile messaggio che vorremmo trovare frugando tra i disegni e la narrazione apparentemente intrisa di significati. Si scopre invece che l’autore muove i suoi soggetti senza porre alcun giudizio né morale su ciò che racconta. Si limita semplicemente a descrivere e a rappresentare graficamente. Nelle sue tavole, l’assenza di contatto e l’immersione nel virtuale sembrano avere in qualche modo disumanizzato i passeggeri della metropolitana, adulti e bambini, che appaiono completamente disinteressati agli stimoli circostanti e tangibili. Vivono avvolti in una dimensione che si trova certamente altrove.

Questo ‘altrove’, inteso come luogo diverso dal qui e ora, arricchisce l’interpretazione dell’editore italiano che muta, come accennavo, il titolo in “Altroquando” e conclude, come tradizione Kite, con la frase sulla quarta di copertina proponendo un’inversione dei termini e, forse, una domanda aperta: “Quandoaltro”. Quando ci concederemo di fare ritorno al reale? Quando saremo in grado di dimenticare il telefonino a casa senza dover fare esperienza dell’arto fantasma?

Seguendo la strada interpretativa che rilegge l’opera come puramente descrittiva, diventa particolarmente interessante soffermarsi ad analizzare la struttura del racconto che si distacca dallo schema narravo classico. Quest’ultimo può essere riassunto con la presenza di una situazione di partenza seguita da un punto di tensione e conclusa da un epilogo che porta a una situazione nuova, a un’evoluzione della condizione iniziale.

Ecco, la struttura narrativa attraverso cui si sviluppa “Altroquando” è, in sintesi, questa:

  • situazione di partenza, i passeggeri della metropolitana si spostano mantenendo il loro interesse e sguardo sullo schermo;
  • punto di tensione, un vecchio telefono (forse uno dei primi cellulari esistiti) viene maneggiato da un bambino e sembra essere la causa dell’improvvisa interferenza nei tanti dispositivi. Le connessioni saltano all’unisono. Le teste aliene appaiono disintegrarsi e suggeriscono una sensazione simile al sentimento di angoscia e alla perdita del sé.
  • ritorno alla situazione di partenza, l’interferenza si risolve, la connessione ritorna e gli schermi riprendono a essere operativi. Le teste aliene riconquistano i confini e le sembianze iniziali. Non c’è evoluzione, né una svolta o cambiamento. Tutto torna a essere esattamente come appariva al principio.

Bassi mostra uno scenario familiare in cui la forma virtuale della connessione implica necessariamente l’assenza di contatto. L’alienazione, che nel suo contorno artistico prende forma nei ritratti di teste mostruose, si svolge in ambienti sovraccarichi di dettagli grafici che popolano le pagine di questa imponente graphic novel. Lo scopo non è quello di istruire, ma di aprire a ciascuno una porta per avventurarsi, in modo critico e riflessivo, nelle situazioni comunicative che le tecnologie digitali favoriscono.

Sinossi di Fundació Libreria Les Voltes

Negli anni trascorsi dalla prima esposizione delle tavole, Alien Nation / La Nacionalién / Altroquando è già stato pubblicato in Spagna, Argentina, Messico, USA, Italia e Taiwan.