Orsetto Ice è il candido protagonista dei racconti che Skira Editore dedica alla salvaguardia dell’ambiente.
Finalmente domenica. Questa settimana è stato faticoso persino arrivare al lavoro dato che la mia scuola si trova in quella zona di Milano che ha ospitato parte della conferenza sul clima Youth4Climate. Un gran traffico, strade sbarrate e polizia ovunque. Un evento che ha coinvolto le nuove generazioni, sono stati infatti selezionati quasi 400 giovani per discutere sulle problematiche ambientali. Giorni in cui c’è stato anche un gran parlare delle giovani attiviste, indiscusse protagoniste (una in particolare), e dei cortei di ragazzi meno noti che hanno marciato muniti di cartelli con messaggi come questo: “meno cannucce, più cannoni” (l’ho letto davvero). Ma, ahimè, a stridere con lo scopo dell’evento, non sono mancati i rifiuti abbandonati dalla folla di gente.
Certo è difficile valutare quanto queste manifestazioni siano poi davvero utili per fare la differenza sull’inversione di rotta nell’emergenza ambientale e quanto, gli interventi della politica, vogliano sinceramente sostenere azioni che possano arrestare l’inquinamento globale. Ciononostante, (chi mi segue lo sa) nel mio piccolo cerco soluzioni alternative per non contribuire a peggiorare la pessima condizione di salute del nostro Pianeta, certa che, un cambiamento diffuso delle abitudini, può diventare come le piccole gocce che, tutte insieme, formano il mare.
Molti di noi sono tuttora convinti che debba essere chi è preposto a governarci a risolvere la situazione ambientale. Ma è solo l’impegno di ciascuno di noi e la somma delle singole azioni che può davvero fare la differenza. Nessun altro. Analizzo quattro parole che ruotano attorno al processo di cambiamento, cioè quello che può innescarsi in ciascuno di noi e che inizia da una riflessione profonda e si conclude con la modifica del nostro agire quotidiano.
- Consapevolezza. Dal dizionario: “Cognizione, coscienza: aver piena consapevolezza di qualcosa, esserne perfettamente al corrente“. Diventa necessario comprendere la portata del problema, capire come molte delle nostre abitudini non siano più sostenibili e nemmeno accettabili.
- Rinuncia. É forse la fase più difficile del cambiamento, dal momento che molte di quelle abitudini sono ormai consolidate nelle nostre vite. Rinunciare ad alcune comodità, al consumo di certi prodotti, al “così si fa prima”, al “è più pratico”, al “eh vabbè chi c’ha tempo”, insomma, a tutte queste situazioni… non è per nulla semplice.
- Ricerca. Di pari passo alla rinuncia, si ha bisogno di trovare nuove soluzioni, di provare strade diverse, di leggere, di studiare, d’informarsi e, non meno importante, di darsi il tempo necessario per compiere un passo dopo l’altro.
- Costanza. Sicuramente questo è un altro momento arduo del processo di cambiamento ma, come suggeriscono gli studi sul comportamento umano, per consolidare una nuova abitudine bisogna “trattenerla” per un certo periodo di tempo. Solo in questo modo può diventare la nostra nuova “normalità”.
I bambini di adesso, diversamente dal passato, hanno una grande occasione per cambiare le cose. Sono certamente più agevolati dal momento che oggi si pone maggiore attenzione verso l’educazione ambientale. Li abituiamo, fin da piccoli, a fare la raccolta differenziata, a non buttare rifiuti in terra, a discutere di inquinamento e così via…

Inoltre, esistono sempre più letture alla loro portata che presentano i problemi ambientali e le tematiche dell’ecologia. Come, ad esempio, il recente progetto di Skira Editore, la casa editrice fondata nel 1928 dallo svizzero Alberto Schira (francesizzato Albert Skira), grande amico e collaboratore del pittore Pablo Picasso, che è tuttora impegnata nella pubblicazione di volumi dedicati alle arti visive, all’architettura e al design, all’archeologia e alle arti primitive, alla fotografia e al costume. Nel febbraio 2020 avevo presentato qui sul blog “Il mondo di Monet”, un piccolo albo dedicato all’artista, che rientra nella collana Scopri e Colora.
Oggi vi parlo quindi del primo racconto di una trilogia dedicata alla tutela dell’ambiente, una storia garbata e fanciullesca che suggerisce un messaggio di solidarietà e consapevolezza. Si viaggia fino al Polo Nord, più precisamente fino ad Acqua Limpida, un’isola di ghiaccio a forma di testa di foca. Qui vive Orsetto Ice, il protagonista di questa avventura eco-friendly, insieme alla comunità di orsi polari e degli altri tipici abitanti di queste zone. Una trama didascalica, sviluppata in circa 80 pagine, dedicata ai piccoli ecologisti dai 7 anni di età. La storia è scritta dalla neomamma Valentina Agnesi ed è illustrata dalla creativa Zelda was a writer (Camilla Ronzullo). Quest’ultima, in occasione dell’uscita del primo volume della trilogia, ha dichiarato:
“Costruire un personaggio che viveva in una storia scritta – dargli una gamma infinita di espressioni, delle linee e pure dei colori, azzardare un’idea di tridimensionalità che gli permettesse di uscire dalla pagina per viaggiare davvero nel mondo – è stata un’esperienza incredibile, tanto bella e galvanizzante che avrei continuato a illustrare il suo mondo per sempre!”
Zelda was a writer su Instagram

L’io narrante è proprio Orsetto Ice – il protagonista – che si rivolge direttamente ai lettori. I disegni accompagnano il testo in maniera assidua e dettagliata, creando quell’effetto tridimensionale annunciato dall’illustratrice. Nel testo compaiono parole stampate in grassetto e anche in diversi colori. C’è un susseguirsi di parole chiave capace di agevolare la comprensione della trama. Una lettura che diventa dinamica e che propone, durante alcune parentesi alla vicenda, brevi note di approfondimento dei termini utilizzati o sugli aspetti dell’ecologia.
Nelle prime pagine sono presentati i personaggi di Acqua Limpida. Dopodiché Orsetto Ice, in gran segreto, consente ai piccoli lettori di sbirciare alcune delle pagine del Libro della Storia Orsa, custodito gelosamente dall’anziano e saggio DottOrso. Qui si legge di un’importante profezia. Viene rivelato il ritrovamento di Orsetto Ice, ancora neonato, dal gruppo di orsi e poi la sua adozione da parte di Grande Bianco.
Proprio a causa della profezia dell’orsetto viaggiatore, tramandata dai capi della tribù di generazione in generazione, Grande Orso Saggio pensa che la comparsa di quel cucciolo non sia stata affatto casuale.
Orsetto Ice, intanto, cresce spensierato nella sua nuova famiglia ed è sempre in compagnia di Baffo (una foca), il suo migliore amico. Sembra proprio non mancargli nulla.
Poi succede la prima catastrofe. Dente Affilato, il grande iceberg che marca il confine di Acqua Limpida, inizia a sciogliersi e ad affondare. Baffo rimane intrappolato sotto una galleria formata dallo stesso iceberg caduto in mare. Il mondo incantato di Orsetto Ice riceve così un improvviso scossone. Dopo un primo momento di smarrimento, si propone di salvare il suo amico (essendo l’unico abbastanza piccolo da poter entrare nel tunnel) ma deve fare i conti anche con il suo coraggio.
“Il tuo amico ha la coda incastrata e non riesce a muoversi. Ice, tu sei l’unico piccolo a sufficienza per entrare nel tunnel senza farlo crollare, liberarlo e portarlo fuori”, disse Grande Bianco con voce calma. “Solo un orso polare può farlo, le foche si muovono troppo lentamente sulla terra ferma.”
Alzai il musino. Ero seduto tra le grandi zampe del mio papà adottivo e, vi dico la verità, provai una gran voglia di darmela a gambe.
Per mille fochette! Ero solo un cucciolo in fin dei conti!
Orsetto Ice riesce a salvare Baffo e a mettere se stesso in salvo. C’è la consapevolezza del fatto che, purtroppo, ciò che ha vissuto sia solo l’inizio di un’imminente cataclisma. Il piccolo orso, anziché giocare, ora è chiamato a partecipare al Circolo Ristretto della Zampa. Un gran discutere finché giunge la seguente proposta:
“Amici”, tuonò Grande Bianco quella sera stessa davanti alla comunità di Acqua Limpida riunita, che non smetteva di lamentarsi per il gran caldo, “Cerca Traccia ha trovato una soluzione che, forse, potrà evitare la nostra ESTINZIONE. Dobbiamo andare all’ONU ed esporre il nostro problema per chiedere aiuto alle tribù riunite degli uomini!”.
Fedele alla profezia, il candidato a svolgere quel viaggio salvifico fino all’Onu per consegnare la Petizione Orsa è ovviamente l’Orsetto Ice. Un viaggio che inizia magicamente da un buco nel ghiaccio, divenuto portale. Ma il primo atterraggio non è proprio a New York, bensì nella nostra penisola e, più precisamente, in Sicilia. Una tappa fuori programma in cui il protagonista prenderà atto di quanto i problemi ambientali non siano circoscritti alla sola Acqua Limpida. L’orsetto si occupa di un salvataggio e instaura nuove amicizie, finché arriva il momento di ripartire verso la destinazione ufficiale.
Il primo libro della trilogia si conclude qui, con l’immagine di Orsetto Ice che pedala verso New York e la sede dell’Onu.
