La nascita di un bambino è un evento incredibilmente denso di emozioni, che stravolge la vita dei genitori in maniera positiva ma che comporta risvolti a volte inaspettati che possono mettere in difficoltà. È il caso, per esempio, di neonati che non riescono a riposare bene, tendendo a sviluppare dei veri e propri disturbi. A volte questi disturbi del sonno bambini possono protrarsi oltre l’età neonatale, e per fare in modo che questo non accada è possibile intervenire con alcune accortezze o con il supporto di un professionista in questo settore.
Sonno disturbato: non solo un problema di energia
Ma cosa significa avere un bambino con un disturbo del sonno, e come incide questo nella sua vita di tutti i giorni? La carenza di sonno nei piccoli è abbastanza normale, ma c’è una soglia che non si dovrebbe comunque superare e che può comportare una serie di problematiche rilevanti. La privazione del sonno facilita l’obesità e il diabete, può comportare disagi anche a livello psico-emotivo ed è sicuramente un’enorme fonte di stress, anche per i genitori. Insomma, non dormire fa male davvero a tutti, ma in età pediatrica è un campanello d’allarme che non dovrebbe lasciare indifferenti e al quale si può porre rimedio.

Incubi, insonnia e apnee notturne
Oltre a esaminare lo stile di vita che segue il bambino, sia a livello alimentare che a livello di igiene del sonno e di routine consolidate, si ritiene necessario verificare l’insorgenza di episodi di insonnia, sonnambulismo, apnea notturna o pavor nocturnus (molto comune nei bambini piccoli dai 2 anni di età) per capire come intervenire al meglio. I disturbi del sonno, infatti, possono avere sia un’origine medica che comportamentale, per questo si devono prendere in considerazione tutte le abitudini familiari prima di seguire un piano d’intervento efficace.
Le complicazioni dei disturbi del sonno
Insonnia e sonnambulismo possono portare a complicazioni extra, quali ad esempio episodi di enuresi notturna (la famosa pipì a letto) o – come accennato prima, ad episodi di terrore notturno, il cosiddetto pavor. Un bambino particolarmente agitato può sviluppare la cattiva abitudine di digrignare i dentini nel sonno, aumentando il proprio stress e quello di tutta la famiglia.

La potenza delle abitudini
Quando si parla di igiene del sonno si intende una seria di regole da seguire pedissequamente prima della messa a letto del bambino. Suddivise in base alla sua età anagrafica, le abitudini e le routine pre-nanna possono rivelarsi un vero e proprio toccasana per la qualità del sonno dei più piccoli. Preparare il corpo alla nanna passa anche per gesti semplici ma sempre uguali: un pigiamino pulito, un bagnetto veloce, un po’ di latte o un bicchiere d’acqua, una favola, lo spegnimento delle luci, qualche carezza e rumori bianchi o musica classica fino al completo addormentamento. Potrebbero volerci settimane prima che il piccolo accetti la routine, che ben presto però diventerà per lui conforto e prevedibilità nella migliore delle accezioni. Un buon sonno incide positivamente sul comportamento e persino sull’apprendimento: per questo è così importante intervenire il prima possibile.