Notiamo che alcuni bambini si appassionano profondamente a qualcosa, mentre altri sembrano indifferenti oppure passano da un soggetto all’altro continuamente. C’è un modo per sostenere gli interessi dei bambini? Lo chiede una mamma nella sezione dedicata al sostegno pedagogico.

Buonasera Ester, torno a scriverti.
Vorrei chiederti come posso aiutare/indirizzare/stimolare mia figlia di 5 anni ad “approfondire” qualche cosa che le piace. Faccio un esempio. Vedo bambini preparatissimi sui dinosauri (vanno di moda e anche la mia bimba a scuola ne legge libri, li disegna). A lei piacciono ma più volte, parlando, mi aveva detto essere interessata ai gufi perché volano e agli uccelli. Così le ho preso un libro illustrato e ogni tanto vedevamo qualche uccello insieme e lei era molto incuriosita. Ma poi è finita lì. Una volta mi ha chiesto: “come è nata Roma?” In libreria le ho trovato un libro per bimbi sulla nascita di Roma e, essendo testo solo scritto, ogni sera glielo leggevo ed era molto interessata. L’ho portata anche ai musei vaticani dove ha potuto vedere le stoviglie degli antichi romani, cucchiaini che utilizzavano ed ho notato che è rimasta molto colpita (come può esserlo una bimba). Però vedo che non si va al di là. Altre bimbe che conosco, per esempio, come ti accennavo, conoscono tutto sui dinosauri e vorrei capire se è questione caratteriale (ma a 5/6 anni sono in grado di approfondire da soli?!?) o se c’è la costanza di un adulto a spronarle. Lo chiedo e me lo chiedo non per fare paragoni assolutamente ma per capire come migliorarmi nello stimolarla nelle cose che le interessano. Penso che possa esserle utile anche in futuro. Sapere di saper approfondire, di appassionarsi ad un determinato argomento credo possano renderla fiduciosa e contenta. Non ti nego che in questa, forse mia, eccessiva premura c’è un tasto dolente che mi riguarda. Infatti, pensando a me piccola e anche adulta mi ritrovo ancora a combattere con i mostri che mi vedono incapace di portare a termine le cose e di concentrarmi per approfondire. A parte questo aspetto psicologico che ti ho voluto dire per inquadrare la situazione, credo veramente che possa esserle utile imparare fin da piccola ad entusiasmarsi e approfondire un argomento. Sempre parlando di una bimba di 5 anni.
Ti ringrazio come sempre.

dinosauri

Le competenze naturali del bambino

Ciò che scrivi nella tua lettera esprime quel sentimento genitoriale mosso dalla volontà di offrire ai propri figli, fin dai primi mesi di vita, le migliori opportunità che possano favorire il loro potenziale, sfavorire la deprivazione culturale o semplicemente scoraggiare un futuro appiattimento intellettivo. La pedagogia ci ha insegnato quanto, i primi anni di vita, siano fondamentali per gli apprendimenti di domani e per costruire le basi per tutto ciò che verrà dopo. Sappiamo inoltre che, sempre nella prima infanzia, il bambino impara senza fatica un numero elevato di competenze. Lo fa grazie alla capacità di “immergersi” nel suo ambiente e all’innata curiosità.

Nelle ultime righe della lettera, emerge proprio quello dal quale bisogna partire per comprendere meglio i dubbi che hai esposto: il tuo passato di bambina e i relativi rimpianti. Ancor prima di nascere, i genitori hanno già maturato una serie di aspettative verso il figlio in arrivo. Queste, per fortuna, poche volte corrisponderanno alla realtà e sono il riflesso dei propri desideri. Crescere un figlio giorno per giorno, tra alti e bassi, porta inevitabilmente a comprendere quanto questo sia “altro da noi”, quanto si distacchi da quelle proiezioni di aspettative che avevamo fatto sullo schermo della mente. I bambini sono persone complete, certo in crescita, eppure già capaci di interagire e di esprimere preferenze, a modo loro. Anche il fatto di non esprimere una preferenza è una “comunicazione”, riguarda una scelta ben precisa. Così come l’interessamento e il disinteressamento verso qualcosa.

passione

Ripensare al bambino che eravamo

Detto questo, trova un minuto per fare un esercizio. Chiudi gli occhi e ripensa intensamente a quando eri bambina, alle tue emozioni e a quelle cose, quei gesti e quelle situazioni, anche semplici e banali (in apparenza) che ti entusiasmavano e innescavano in te un trasporto sincero, un sentimento di gioia. Poi riapri gli occhi, guarda tua figlia, e cerca in lei quell’infanzia per te lontana. Attraverso la bambina che eri, potrai empatizzare con i suoi desideri, lasciando fuori ciò che fanno invece gli altri bambini.

Posso dirti che non è possibile comprendere in assoluto ciò che riuscirà o meno a coinvolgere un bambino e per quanto tempo durerà il suo trasporto verso un determinato soggetto. Di certo ci sono diversi fattori che favoriscono l’interesse. Come hai anticipato, queste variabili provengono sia dall’interno (il carattere del bambino, l’interessamento, la memoria, le capacità di attenzione…), sia dall’esterno (una passione trasmessa dai genitori, da un familiare, da un gruppo di coetanei o – soprattutto – dai fratelli maggiori; una situazione vissuta da cui è scaturito l’interessamento verso quel soggetto, …).

Vivere e appassionarsi in libertà

A 5/6 anni il pensiero del bambino è principalmente intuitivo, l’esperienza diretta e la relazione sono i fattori cardine che sostengono la comprensione. La “logica” è immediata, poco strutturata, anche se si nota un certo piacere nel bambino quando è impegnato a esporre i primi ragionamenti. I “dinosauri” (che potremmo considerare un argomento che non cessa di mai di essere di moda tra i piccoli) appassionano quei bambini che si lasciano trascinare dai racconti su di essi, forse per il fatto di avere a che fare con dei “mostri” realmente esistiti o anche per i loro nomi tanto strani e complicati. Tutt’oggi, l’editoria per l’infanzia e le aziende di giochi continuano a sfornare libri e giochi sul tema, benché non tutti i bambini ne siano affascinati o li amino particolarmente (alcuni iniziano a interessarsene studiando la preistoria alla primaria).

passione

Un bambino che mostra un’evidente passione, non è più giusto di un altro, non è questo un fattore che può determinare il suo futuro. I percorsi di vita hanno davanti infinite diramazioni. Ciò che fai, seguendo l’onda delle sue domande, è il modo migliore per sostenere la sua curiosità. Mettendo sempre l’esperienza sopra le nozioni, ecco alcuni spunti:

  • Inizia a sperimentare insieme a lei le piccole cose, senza partire in quinta con argomenti lontani alla quotidianità.
  • Prova a comprendere se la sua domanda sia scaturita da un sincero interesse o semplicemente da qualcosa che ha sentito dire e di cui, una volta ricevuta una risposta, non vuole più approfondire.
  • Sostieni sempre la tua bambina a conoscere il mondo dalle cose più semplici. Se fate una passeggiata fermatevi anche soltanto a osservare un insetto, a cercare il suo nome, le sue caratteristiche e così via. Fate collezioni, di foglie, di ghiande, di sassi… Munari diceva sul pensiero creativo: “da cosa nasce cosa”.
  • Dialogate insieme.
  • Ascoltala, cercando di non darle subito una risposta o di organizzare immediatamente un evento inerente alla sua domanda.
  • Semplicemente osservala e ascoltala. Non anticipare le sue intuizioni. Non correggerla ma sostieni il suo pensiero e le sue azioni. Questo accrescerà la sua autostima.
  • Certe volte offrile domande anziché risposte: “Secondo te come è nata Roma?”.

Un grosso in bocca al… dinosauro!