Un recente studio statistico di Bankitalia ha definito che la spesa sostenuta da una famiglia per un figlio ammonta in media a 640 euro al mese. Si tratta di un calcolo basato sui dati raccolti tra il 2017 e il 2020, nel quale sono stati presi in considerazione i costi per quei beni e servizi considerati necessari a seconda delle diverse età, e quindi esigenze, dei figli. Effettivamente, diventare genitori oggi richiede un grande impegno anche dal punto di vista economico. Eppure, il fatto di dover spendere così tanto per la cura dei figli e della famiglia è realmente una strada senza uscita?
Le opportunità di accesso
Ancora oggi, a livello sociale, esistono alcuni limiti che rendono difficile il fatto di poter garantire pari opportunità a tutti i bambini.
In Italia, ad esempio, i costi per lo sport e per le attività extra scolastiche sono totalmente a carico delle famiglie. La scuola pubblica, in effetti, non offre insegnamenti specializzati ed extra, ovvero oltre alle discipline canoniche. Dunque, tutto ciò che un bambino/ragazzo vuole realizzare (musica, arte, sport…) si trova al di fuori del tempo della scuola.
Oltre ai costi, non sono da meno le miriadi di corse contro il tempo per raggiungere le palestre e gli impianti sportivi nel doposcuola o nel tardo pomeriggio. Raramente queste strutture si trovano vicine ai luoghi di interesse.
Insomma, non è per nulla facile tenere tutto sotto controllo, tempo, soldi, studio… Eppure non ci si arrende. Qualche giorno fa, dopo un torneo di calcio durato un’intera giornata del fine settimana, una mamma ha risposto così a un mio commento sulla fatica genitoriale, “vedere i loro occhi brillare, ripaga da ogni sforzo”.
Detto questo, ci sarebbe comunque la possibilità di migliorare il tour frenetico e iper costoso delle esigenze dei figli? Io qualche idea me la sono fatta.

Trovare soluzioni alternative
Offrire opportunità ai propri figli, fare in modo che abbiano sempre il necessario richiesto dalla scuola, che vestano in maniera adeguata, che consumino cibo sano, che abbiano accesso alle cure e alle visite di controllo e che possano vivere esperienze sociali e di svago. Tutto questo, e forse altro ancora, ha un peso non indifferente sul portafoglio familiare.
Oggi è davvero difficile rinunciare e adattarsi e lo è ancora di più chiedere di farlo ai bambini e, poi, ai ragazzi. Eppure, esistono strade percorribili, scelte di vita non scontate ma che, sul lungo periodo, si mostrano essere come le migliori mai fatte.
Si possono ricercare soluzioni alternative iniziando a riflettere su queste strade possibili:
- Avvicinarsi a uno stile di vita familiare minimalista. Dunque, impegnarsi a ridurre gli sprechi, rinunciare agli acquisti superflui, evitare il più possibile tutto ciò che è usa e getta (la borraccia dell’acqua è stato un grande passo avanti nel nostro tornare indietro, al come si faceva prima), difendersi dall’accumulo di oggetti e, ovviamente, praticare il riciclo e il riuso (valutando anche di aggiustare anziché gettare un oggetto rotto). L’ideale sarebbe anche riuscire a fuggire dalla città e chi può farlo ha tutta la mia invidia! Nelle metropoli si paga tutto e a caro prezzo. A mio avviso, la convinzione che ci siano maggiori opportunità rispetto a luoghi più naturalistici… beh, è sempre più labile.

- Scegliere di destinare il budget disponibile alle esperienze piuttosto che agli oggetti. Questo significa imparare a preferire e ad apprezzare tutto ciò che, seppure non ti lascia nulla tra le mani, ti permette di avere tanto nella testa e nel cuore.
- Porre attenzione nel condividere questi percorsi di vita con i propri figli. Quando il bambino è molto piccolo ha bisogno davvero di poco, anche se nel corso del tempo ci siamo convinti che gli serva di più. Un esempio tra i tanti: predilige giocare con il contenitore (una semplice scatola) invece che con l’oggetto contenuto. Quando cresce, può essere reso partecipe delle nostre scelte e dei motivi economici ed ecologici che vi sono alla base. I bambini hanno una grande sensibilità e questo tipo di educazione sarà una preziosa eredità per il loro futuro.
Ti consiglio due libri

Come detto, viviamo in una società in cui tutto si misura con il denaro, persino gli avvenimenti dettati dalla natura e che, a ragion di logica, non dovrebbero richiedere alcun costo monetario.
Eppure non è così, si spende molto, troppo e forse di più. I bisogni sembrano non avere mai fine. Ma non è forse la nostra percezione di “bisogno” e di “ciò che serve assolutamente” a essersi, nel tempo, fuorviata?
Mi piace allora rileggere questa riflessione nel libro che Giorgia Cozza ha dedicato proprio alle esigenze di una nuova vita che arriva in famiglia, riportando l’attenzione a quel naturalismo troppo spesso dimenticato in favore di un illogico consumismo.
Ciò che serve al bambino è davvero molto meno di quel che viene offerto dal marketing ed è, perdipiù, qualcosa che non si può acquistare sul mercato.
Senza alcun giudizio sulle scelte genitoriali, l’autrice sottolinea anche l’aspetto, non meno importante di quello economico, legato all’impatto ambientale che ha la produzione e il consumo di quei beni e prodotti che, se ci fermassimo a pensare, eviteremmo quasi certamente.
Si tratta di una guida scorrevole, ricca di esempi, che aiuta a comprendere ciò che è realmente utile nella gestione quotidiana e a conoscere (e riconoscere) le possibili alternative ai prodotti e agli ausili che le neo-mamme percepiscono come irrinunciabili.
Se sei genitore o lo stai per diventare, ti consiglio di leggere questo prezioso libro e il seguito, “Bebè a costo zero crescono“, che sposta la riflessione sulle spese necessarie ai figli durante la loro crescita.