Tra le questioni che ti troverai ad affrontare dopo la separazione ce n’è una per nulla semplice, quella relativa alla divisione del tempo di permanenza dei figli tra i genitori. Premetto che ognuno di noi è diverso e agisce secondo bisogni, priorità e valori molteplici. A ciò ne consegue che ci sarà certamente chi vivrà questa situazione con maggiore difficoltà e sofferenza, vedendosi negata la possibilità di partecipare alla vita dei propri figli nel corso dell’intera quotidianità. D’altra parte, invece, ci sarà chi si mostrerà maggiormente a suo agio a vivere la “genitorialità alternata“, probabilmente convinto/a dell’affemazione (a mio avviso, troppo spesso abusata) che, relativamente al tempo trascorso con i figli sia più importante la qualità rispetto alla quantità.

Eppure, non è affatto scontato ristabilire i tempi di frequenza con i figli nelle famiglie divise in modo da garantire ai bambini e ragazzi il loro diritto di crescere e relazionarsi con entrambi i genitori (diritto alla bigenitorialità). A tal proposito, trovo importante rimarcare il fatto che si continua a essere genitore anche quando è “il turno” dell’ex coniuge o partner.

separazione genitori

Già questa affermazione, “il turno”, invita a una riflessione. Essere genitore non deve mai essere vissuto (o fatto vivere all’altro/a) come un lavoro a ore, con un cartellino da timbrare e, una volta beggiata l’uscita, chi si è visto si è visto. Essere genitore è la più grande responsabilità della tua vita. Dunque, seppure si dovrà tenere conto dei desideri e delle necessità dei grandi, in forza del loro diritto all’autorealizzazione e alla ricerca di nuove opportunità di felicità dopo un’esperienza dolorosa come è quella della separazione, il punto da cui è importante partire nella riorganizzazione dei nuovi tempi e ritmi familiari, rimane nella maniare più assoluta quello dei figli. Definire questa priorità serve a garantire loro la possibilità di crescere in un ambiente capace di infondere sicurezza e continuità degli affetti. Per tal motivo può rendersi talvolta necessario dover fare un passo indietro e riuscire a trovare il miglior punto d’incontro con l’ex.

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Per fare questo si dovrà necessariamente tenere conto e riflettere sui seguenti bisogni di bambini e ragazzi:

>> leggi anche come si sentono i figli dei genitori separati<<

  • bisogno di stabilità, ossia poter vivere con una certa continuità in un ambiente familiare, e poi nell’altro, senza essere continuamente “traslocato” a destra e sinistra.
  • bisogno di semplicità, ogni spostamento implica un’organizzazione maggiore nella gestione delle cose necessarie ai bambini e ragazzi per l’esperienza ludica, scolastica, sociale e per eventuali necessità sanitarie. Servirà, ad esempio, un accordo che sia il più possibile pratico e, in alcuni casi, economico, per coordinare lo spostamento o la doppia presenza nelle due abitazioni di vestiti, giochi, libri, medicine per terapie e materiale scolastico, senza che questo comporti un continuo stress per adulti e bambini.
  • bisogno della bigenitorialità, questo è forse uno dei valori più difficili da interiorizzare durante una separazione, specie quando è ancora acceso il conflitto tra i coniugi. Si lavora da entrambe le parti per tutelare il bisogno dei bambini e ragazzi di conservare e vivere un rapporto saldo con i loro genitori. Al di là delle proprie opinioni e sentimenti verso l’altro genitore, il fatto di allenarsi a concentrarsi sul diritto del bambino a ricevere l’affetto e la protezione da ambe le parti consentirà di ristabilire l’ambita quiete dopo la tempesta.

Se ti trovi in difficoltà a dividere il tempo di permanenza dei tuoi figli con l’ex, puoi contattarmi per una consulenza pedagogica. Ti accompagnerò a individuare i punti principali per ritrovare il benessere familiare.

In un precedente articolo trovi la recensione di 3 albi illustrati per bambini dedicati alla separazione dei genitori.