Durante il primo anno di vita il bambino/a inizia a muoversi nel suo ambiente, gattonando, strisciando, rotolando, fino a riuscire a mettersi in piedi e, in seguito, a camminare. A un certo punto si aggrappa a un sostegno stabile (un mobiletto, un divano, le gambe di un adulto, una sedia, ecc.,) si solleva e conquista soddisfatto la postura eretta. Da questo momento, mettersi in piedi diventa una delle sue attività preferite. L’interesse a ripetere l’azione gli consentirà di rinforzare la muscolatura e sperimentare l’equilibrio nella posizione eretta.
Crescere in libertà
Sarà un periodo ricco di sorrisi, applausi, cadute, pianti e consolazioni. I bambini iniziano a camminare senza alcun bisogno che gli venga loro insegnato, trattandosi di un movimento appartenente alla spinta evolutiva dell’uomo. Nel rispetto dei metodi e dei tempi di ciascun bambino, esistono alcuni semplici ma importanti accorgimenti, spesso sottovalutati, che possono sostenere l’evoluzione motoria libera e sicura.

Permettimi di stare per terra
Recenti studi hanno messo a confronto il modo in cui vengono cresciuti i bambini piccoli nelle diverse culture, dimostrando quanto l’esperienza motoria possa essere favorita se il piccolo è tenuto più a lungo a terra, libero di muoversi nello spazio, invece che all’interno di culle, dondolini, carrozzine, box o troppo di frequente in braccio. L’uso di “angoli morbidi” nelle strutture per l’infanzia consente al bambino di sperimentare il suo corpo liberamente, muovendosi a terra. Anche a casa, fin dai primi mesi di vita, possiamo organizzare uno spazio morbido, in un angolo facilmente visibile. Basta sistemare alcuni cuscini sopra a un tappeto e un’alternanza di oggetti e di giochi capaci di stimolare l’interesse del bambino, ed ecco che lo spazio è fatto.

Permettimi di andare in giro per la casa
Le nostre case sono piene di pericoli per un bambino/a che inizia a muoversi e a mostrare curiosità verso ciò che lo circonda. Con alcuni piccoli accorgimenti possiamo renderle più adeguate al bambino/a che gattona e che inizia a mettersi in piedi, consentendogli di esplorare l’ambiente, di rinforzare le recenti conquiste motorie e di muoversi in maniera tranquilla e fiduciosa.
Fin dall’inizio è essenziale stabilire alcuni fermi e determinati “NO” da pronunciare quando il bambino/a si avvicina ad un oggetto che non deve assolutamente toccare. Non può comunque essergli vietata qualunque cosa, dunque stabiliamo pochi e chiari divieti verso ciò che può essere realmente pericoloso.
Sollevare di peso il bambino/a e allontanarlo da un oggetto o da un angolo della casa al quale non gli è permesso di accedere è una pratica stancante e poco funzionale, poiché egli non tarderà a tornare sui suoi passi. Meglio stabilire, fin dai primi mesi, un contatto verbale in modo che possa gradualmente comprendere i limiti imposti attraverso il nostro diniego. Opteremo per l’allontanamento coatto solo quando non è proprio possibile farne a meno.

Il girello non mi serve
Il girello è un sistema di sostegno propedeutico ai primi passi che, in passato, è stato ampiamente utilizzato. Oggi, diverse riflessioni mettono in dubbio la sua reale necessità. Considerando aspetti pedagogici (esperienza di crescita) e motori (sviluppo del movimento), ecco alcune riflessioni:
– Nel girello il bambino/a non può decidere liberamente quando e se stare in piedi, è infatti compito dell’adulto metterlo o toglierlo dal supporto. Al contrario, i giochi ideati per sostenere i “primi passi” consentono al piccolo di servirsene in maniera spontanea e attiva.
– Il bambino/a è circondato dalla struttura rigida del girello che gli impedisce o lo ostacola nella sua volontà di afferrare giochi e oggetti.
– Non consente al bambino/a di cadere quando invece, queste prime cadute, sono essenziali affinché egli conquisti stabilità ed equilibrio nella posizione eretta.
Alcuni supporti “primi passi” esistenti in commercio non sono abbastanza robusti da reggere il peso del bambino/a che vi si appoggia. Consiglio a tal proposito di preferire i carrelli in legno a quelli in plastica in quanto non si ribaltano nel momento in cui il bambino/a cerca di tirarsi su e spingerli.

Permettimi di stare senza scarpe
Finché il bambino/a non cammina le scarpine hanno una funzionalità esclusivamente estetica. In commercio si trovano svariate tipologie di calzature per la primissima infanzia, sono talmente tenere e simpatiche da rendere davvero difficile resistere al loro acquisto.
Oltre ad essere inutili, le scarpe possono ostacolare un piede in veloce crescita come quello del neonato e inibire il movimento delle dita. Se proprio non riusciamo a farne a meno, limitiamo al massimo le occasioni per indossarle, cercando di lasciare il più possibile liberi i piedi del bambino anche e soprattutto quando è capace di compiere i primi passi, optando invece per un paio di calze o di antiscivolo.
Portami sull’erba o sulla sabbia
Camminare sopra un morbido prato o sulla sabbia è utile per rinforzare il controllo motorio e l’equilibrio del bambino. Muoversi è un po’ più difficile ma cadere è decisamente meno doloroso. Sicuramente sono supporti utili per esercitarsi durante i primi passi.

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