Dal primo al secondo anno il bambino compie un grandioso sviluppo. In pochi mesi impara a muoversi e a interagire con il suo ambiente. Un bambino sempre più autonomo ma anche più difficile da gestire, proprio per questa esplosione nel movimento. Nell’articolo vedremo alcune attività ludiche adatte all’età.
I terrible two
Il secondo anno di vita è un periodo decisamente impegnativo. Viene descritto come il momento della prima infanzia più difficile da gestire. Durante i terrible two, l’adulto che si prende cura di un bambino di questa età, ha spesso la sensazione di non poterlo mai perdere di vista, nemmeno per un secondo. Il bambino riesce ora a raggiungere ogni angolo della casa, è determinato ad afferrare tutto ciò che gli capita a tiro e fa un gran disordine svuotando cassetti e sparpagliando ogni cosa che ha a disposizione.
Questa esplosione di energia, seppur faticosa da gestire, è fondamentale per il suo sviluppo cognitivo e motorio. Per questo motivo dobbiamo trovare il modo di incoraggiarlo, evitando il più possibile di trasferirgli le nostre paure e ansie. Nell’articolo esploreremo alcuni giochi che meglio rispondono ai bisogni dei bambini di questa età, che possono aiutare il bambino a sentirsi libero di esplorare e di soddisfare le sue esigenze conoscitive.
Partiamo da questa valutazione. Durante il secondo anno di vita, i bambini non sono ancora in grado di “risolvere” giochi con soluzione prestabilita. La loro attenzione è rivolta a scoprire come gli oggetti si muovono nel mondo, come si comportano quando vengono messi in relazione tra di loro, nell’ambiente, nello spazio e quali sensazioni danno quando vengono maneggiati.
Se avessero a disposizione un gioco strutturato, come puzzle e incastri, i bambini di questa età non farebbero altro che prendere i tasselli per spargerli in terra, infilarli dentro un contenitore, tenerli in mano, trasportarli, sbatterli, lanciarli, e così via. Per questi motivi, i giochi e le attività destinati a un bambino di questa età sono pensati seguendo principalmente queste aree dello sviluppo:
- Il movimento. Imparando a camminare, il bambino prova soddisfazione nel raggiungere da solo gli oggetti che vuole. Desidera fare alcune cose come salire su un muretto, arrampicarsi, scivolare, infilarsi nei posti più stretti.
- La scoperta. Ad esempio, attraverso il gioco euristico con gli oggetti (Elinor Goldschmied) che prosegue il gioco del cestino dei tesori.
- La manipolazione e il travaso. Esperienze che aiutano i bambini a comprendere la consistenza dei diversi materiali nella libertà di potersi sporcare (una volta organizzato lo spazio destinato al gioco con teli, tovaglie di plastica, grembiulini, ecc. possiamo permetterci di lasciare che il bambino si sporchi). La manipolazione è inoltre un’attività propedeutica alla pittura e al materiale pittorico. Tramite la manipolazione del cibo, invece, il bambino sviluppa una maggiore confidenza con gli alimenti, un valido stimolo per imparare a mangiare da solo. Il travaso di materiali di diverse dimensioni (farina gialla, sabbia, legumi secchi, pasta, ecc…) da un contenitore all’altro con differenti strumenti (come cucchiai, mestolini, bicchieri, bottiglie, tappi, imbuti, ecc…) è un gioco che favorisce la concentrazione e lo sviluppo delle abilità motorie dette “fini”.
- Lo sviluppo del linguaggio. In questo periodo i bambini imparano in fretta moltissime parole nuove e pronunciano le prime frasi. Un modo per agevolare questo sviluppo è semplicemente l’ascolto attento di ciò che il bambino vuole comunicare con il linguaggio. Ogni bambino ha un modo personale di pronunciare le parole, coloro che hanno con lui un rapporto costante riescono a capire o intuire anche ciò che ad altri sembra incomprensibile. Riuscire a comunicare è una bella soddisfazione per un bambino! A tal proposito consiglio la lettura di libri, la narrazione di storie, le canzoncine, le filastrocche e… le chiacchierate! Bisogna evitare di insegnare e di correggere con insistenza le parole dette in maniera scorretta o sgrammaticata perché crea insicurezza nella pratica del linguaggio.
- Il raggiungimento delle autonomie. Il secondo anno di vita è il periodo in cui il bambino impara a fare i suoi bisogni nel vasino, a lavarsi, a spogliarsi e a vestirsi. Prende consapevolezza del suo corpo e della sua identità. Sono indicate tutte quelle attività che stimolano questo normale sviluppo, come, ad esempio, lavare i propri giochi, giocare a spalmare la crema sul corpo, indicando il nome di ogni sua parte, i giochi del cucù, giocare a entrare e uscire da una scatola o da un tunnel, ecc.
I giochi del TRAVASO
Attraverso il gioco del travaso i bambini allenano la cosiddetta motricità fine, ovvero la competenza relativa ai movimenti della mano e del polso. Si tratta di un’attività di gioco che segue la concentrazione del bambino e che è stata formalizzata dalle esperienze di Maria Montessori, da cui la definizione gioco dei travasi montessoriani o semplicemente travasi Montessori.
Impegnato nell’attività del travaso, il bambino sperimenta la qualità degli oggetti (consistenza, volume, peso, rapporti di grandezze…). Contemporaneamente può osservare come i materiali si comportano quando sono messi in relazione tra loro. Il gioco consente ai piccoli di ripetere quei gesti che riconducono alla vita pratica e alla quotidianità, come mangiare, versarsi da bere. I bambini perfezionano il controllo del movimento proprio attraverso la riproduzione spontanea del gesto. L’ambiente per il gioco si prepara attrezzando uno piccolo spazio con gli strumenti e i materiali.

I giochi del travaso sono proposti in maniera propedeutica, con l’offerta di strumenti e materiali che richiedono un grado crescente di precisione. Ad esempio, viene dato al bambino un cilindro con un’apertura molto larga per poi passare ad uno più stretto (strumenti per il travaso). Oppure si inizia con il travasare la pasta grossa, poi i fagioli per arrivare infine a utilizzare la farina gialla o simili e l’acqua (materiali da travaso).
I giochi della MANIPOLAZIONE
Nell’ambito dell’infanzia, il termine MANIPOLAZIONE è impiegato per indicare le attività di gioco che permettono al bambino di esplorare e scoprire le caratteristiche dei materiali attraverso l’uso delle MANI. Da zero a tre anni la manipolazione è fortemente legata alla sperimentazione, tanto da poter dire che non c’è sperimentazione senza manipolazione. Proprio in questo periodo della vita umana, come scrisse Maria Montessori, l’intelligenza si manifesta e si sviluppa innanzitutto attraverso l’operatività delle mani.
Da quando viene al mondo, il neonato è attivo è interessato verso l’ambiente che lo circonda. Le sue piccole mani sono tra le prime “cose” alle quali egli rivolge l’attenzione. Così, già dai primi mesi di vita, inizia a esercitarne con dedizione e costanza il loro movimento. Le osserva, le muove, le allontana/avvicina dallo sguardo, le fa sparire/riapparire, le chiude/apre, finché arriva il momento in cui è in grado di afferrare oggetti e giochi.

Nell’organizzare proposte che consentono al bambino di fare l’esperienza della manipolazione, si scelgono materiali naturali e oggetti di uso comune. L’ambiente che ci circonda offre una quantità infinita di materiali e di spunti che possono diventare oggetto di sperimentazione. Attraverso la manipolazione, i bambini fanno esperienza delle proprietà delle cose, relativamente a peso, formato, consistenza, volume, calore, odore, sapore, luminosità, modificabilità, resistenza, sporchevolezza, ecc…
Alcuni esempi di materiali utilizzati nei laboratori che prevedono attività di manipolazione sono:
- La pasta di pane. Farina impastata con acqua, tutto qui. Inizialmente i bambini manipoleranno l’impasto già preparato dall’adulto, poi inizieranno ad impastare piccole quantità di acqua e farina.
- Pasta di pane con l’aggiunta di nuove sostanze. Queste ne modificano la consistenza, l’odore e il colore (ad esempio pezzettini di carote bollite o altri ortaggi, cacao in polvere. Ma anche materiali che non si mescolano come legumi secchi, pasta cruda, ecc…).
- La pasta di sale. È fatta con 1 parte di sale fino polverizzato ogni 2 parti di farina; acqua, olio e colori per decorare eventuali creazioni.
- Il didò e plastiline. In commercio oppure fatti in casa (la ricetta del didò è anche qui sul sito).
- La creta, la sabbia e il fango. Uscire dopo una giornata di pioggia per giocare con il fango e le foglie, avendo a disposizione contenitori e pentolini, è un’attività amata dai bambini di ogni tempo.
- I giochi con l’acqua. Acqua colorata, acqua insaponata, bolle di sapone, spruzzino, cubetti di ghiaccio, schiume, ecc… Sono tantissime le attività che può offrire questo elemento.