Vi siete mai trovati a piegare le lenzuola sopra le teste dei bambini? S’intrufolano tra le onde nate dal movimento della stoffa e nasce un momento caratterizzato da un’ilarità incontenibile e contagiosa. Sicuramente il gioco spontaneo dei bambini è il miglior punto di partenza per ogni buon progetto educativo. In questo modo nasce il gioco del mare, un’attività psico-motoria finalizzata a coinvolgere contemporaneamente il movimento, le emozioni e l’immaginazione del bambino.

Il filo narrativo

In poche parole, si tratta di un racconto interattivo da proporre a un piccolo gruppo di bambini del secondo anno di vita. Un’attività ludica che sostiene il gioco simbolico, stimola la fantasia e agevola il bambino a costruire immagini e rappresentazioni mentali. L’educatore/rice conduce il gioco proponendo una sequenza di attività sul tema del mare. La narrazione è il filo conduttore dei giochi. I piccoli saranno invitati ad attendere il turno, a fermarsi, ad ascoltare ma anche a muoversi, a mettere in scena, a fare finta di, e così via.

L’intero percorso deve essere pensato e organizzato prima di essere proposto ai suoi destinatari: dalla scelta dello spazio, alla selezione del materiale, ai tempi-metodi del suo svolgimento. In particolare, l’angolo destinato al gioco deve permettere ai bambini di partecipare e muoversi in tutta sicurezza. Il materiale accompagna la storia che viene raccontata dal conduttore. Entrambi fanno da ponte tra l’azione reale e la rappresentazione mentale dei bambini.

Occorre recuperare un grosso lenzuolo o un telo blu (o azzurro), uno stereo o lettore musicale, un cd o file audio che riproduca i suoni, le musiche e i rumori legati alle atmosfere del mare. A ogni nuova sessione potrà essere proposto nuovo materiale per arricchire l’esperienza di gioco, come ad esempio, retini, spruzzini, conchiglie e pesciolini (anche creati con la stoffa), piccoli remi (anche costituiti da palette o bastoni), ecc… Il setting di gioco prevede un rituale di inizio e un altro che ne determina la fine.

L’inizio del gioco

I bambini si tolgono le scarpe e raggiungono il lenzuolo precedentemente steso sul pavimento. Un adulto li accompagna a sedersi intorno ai bordi del “mare”.

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Svolgimento delle attività

Il mare in tempesta

I bambini si trovano seduti intorno al lenzuolo e ne afferrano i bordi con le mani.
L’educatore/rice inizia il racconto relativo ai diversi stati in cui possiamo trovare il mare (calmo, mosso, agitato, …), facendo seguire ogni descrizione dalla riproduzione del movimento con il lenzuolo.

Oggi il cielo è senza nuvole e il mare è… calmo

Il telo viene sollevato e abbassato con delicatezza.

Ecco che appaiono alcune nuvole sospette e sentiamo che si sta alzando il vento (rumore del vento). Il mare diventa… mosso.

Poi… sempre più mosso

Il lenzuolo si muove su e giù sempre più velocemente formando alcune pieghe che simulano le onde del mare.

Le nuvole sono diventate scure, ora il mare è… agitato. Inizia la tempesta!

Gli educatori sollevano e muovono il lenzuolo sopra le teste dei bambini, facendo in modo che questi possano iniziare a giocare e interagire fra le onde del mare.

Sulla barca

L’educatore/rice invita un bambino alla volta a sedersi sopra il telo e inizia a trascinarlo fingendo che si tratti di una barca. Nel frattempo, gli altri bambini attendono il loro turno. L’educatore/rice consegna una paletta o un bastone al bambino seduto sulla barca. Con questa potrà far finta di remare.

il gioco del mare

Siamo come pesciolini

Il telo è steso a terra. Guidati dall’educatore, i bambini vi salgono sopra e si sdraiano, inizialmente, a pancia in giù. Vengono proposte una serie di azioni per giocare ai pesciolini:

I piedi diventano pinne, muoviamoli per nuotare

Come respirano i pesci? Boccheggiamo anche noi

Ora nuotiamo come… (squali, delfini, pinguini, polipi…)

La fine del gioco

La musica diventa nuovamente calma e rilassata e tutti tornano a sedersi intorno al lenzuolo. L’educatore/rice inizia ad avvolgerlo invitando i bambini a salutare il mare.

Il gioco è terminato e i bambini tornano verso le loro scarpe o calze, dove un educatore/rice li aiuterà a rimetterle ai piedi.

il gioco del mare