Le feste di compleanno dei bambini, gli inviti, l'organizzazione e le strategie semiserie per sopravvivere.
Non so di preciso quando tutto questo sia cominciato, non lo ricordo più. Tre o quattro settimane fa, forse. Era ancora inverno. La scuola dal computer è diventata una tale costante da essere certa che se in una verifica d'inglese venisse chiesto ai miei figli di tradurre la parola "dad", loro risponderebbero "didattica a distanza".
Ci fu un tempo in cui a scuola successero cose assurde. La vita dipendeva da disposizioni che piovevano dall'alto. Queste costringevano le persone a stare con la bocca e il naso coperti da una mascherina. Tutti, anche i bambini durante le ore di scuola.
Il presente e il passato nei ricordi di quando, da giovane, ci si sentiva liberi. Un anno che passa e un anno che arriva. Ma con quali speranze per il futuro?